ARCHIVIOPadre Pio e Biancaneve per “proteggere” la cocaina

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Biancaneve cappella votiva

NAPOLI- Padre Pio se l’aspettavano, non e’ una novita’. Ma Biancaneve e i sette nani proprio no. Ed invece stamattina, i carabinieri, in uno dei quartieri generali dello spaccio del Napoletano, il Parco Verde di Caivano, si sono trovati di fronte proprio questo. E cioe’: Padre Pio a protezione di Biancaneve. Il tutto a due passi da una cappella votiva.

 

Cosa c’entra? C’entra perche’ Biancaneve, negli affari di droga, significa cocaina e i sette nani stanno per pusher. Risultato? Qualcuno, al Parco Verde, ai Santi ha voluto chiedere questo: di proteggere la cocaina e chi la spaccia. Santi, gia’. Perche’ non c’era solo Padre Pio in bella mostra nel giardinetto della Cappella votiva, inutile dire completamente abusiva, e per questo oggi abbattuta. Si’ perche’ c’erano anche immagini della Madonna, di Gesu’, di San Giuseppe Moscati. E poi fiori di plastica, un altarino, foto di defunti e di tantissimi altri Santi. Davanti a tutto, pero’, c’erano loro: i teneri, almeno nelle favole, sette nani e la dolce, anche lei almeno nelle favole, Biancaneve.

Storie che al Parco Verde di Caivano hanno un finale tutt’altro che lieto visto che, in questo caso, secondo i carabinieri e’ la droga a farla da padrona. Lo spaccio e’ l’affare per eccellenza nel Parco Verde. Cosi’ eccellente, e fiorente, che non c’e’ un clan egemone che controlla tutto, piuttosto tanti mini clan. Fino a pochi giorni fa, quello predominante era il gruppo Ciccarelli. Ora dopo l’arresto del ‘capo’, Antonio Ciccarelli, detto ‘Tonino munnezza’, la geografia dei mini clan potrebbe ulteriormente cambiare.

Nell’isolato dove i militari hanno trovato Biancaneve e i Sette nani, in particolare, c’e’ la famiglia Fucito a reggere gli affari. E non a caso la cappella abusiva era proprio vicina al palazzo dove i Fucito vivono: probabile, ma e’ una ipotesi, che l’abbiamo fatta costruire proprio loro. Gli stessi ai quali oggi i carabinieri hanno sequestrato un appartamento abusivo costruito li’ dove doveva esserci una mansarda. Settantadue le perquisizioni domiciliari effettuate oggi nel corso del servizio ‘alto impatto’ realizzato dai carabinieri della compagnia di Casoria, diretta dal maggiore Gianluca Migliozzi, insieme ai colleghi del battaglione Campania con il supporto di un elicottero dell’elinucleo e del nucleo cinofili di Pontecagnano (Salerno).

Non solo, identificate 211 persone, effettuati sequestri, arrestate cinque persone. Non e’ affatto la prima volta che al Parco Verde vengono sequestrate e abbattute cappelle votive: neanche quindici giorni fa ne furono scoperte quattro, presumibilmente fatte realizzare come ex voto da pregiudicati che erano riusciti a scampare ad agguati mortali. Ora e’ stato il turno di Biancaneve. In una terra dove la realta’ e’ difficile che sia una favola.

ansa

Redazione Eolopress

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