ARCHIVIOFile chilometriche per i colloqui, affollamento e scarsa assistenza ai detenuti: è l’inferno Poggioreale

https://www.eolopress.it/index/wp-content/uploads/2013/04/Poggioreale_fila_parenti.jpg

Poggioreale fila parenti

NAPOLI- Una situazione di “illegalita’”, confermata anche dalle “sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo, che ci ha piu’ volte condannati e continuera’ a farlo se le cose non cambieranno”. Queste le prime parole del deputato del Pd, Sandro Gozi, che questa mattina ha visitato il carcere di Poggioreale a Napoli insieme con il segretario dell’Associazione radicale Certi Diritti, Yuri Guaiana, e con il tesoriere dell’Associazione radicale per la Grande Napoli, Roberto Gaudioso.

 

Gozi ricorda il “triste record europeo” dell’istituto penitenziario, che e’ “il piu’ affollato d’Europa, con una popolazione di 2.700 detenuti a fronte dei 1.600 previsti dal regolamento”

I principali disagi riscontrati riguardano il sovraffollamento delle celle, che “in alcuni casi ospitano otto o dieci persone, soprattutto nel padiglione Napoli”, e lo scarsissimo livello di informazione dei detenuti in merito alle terapie. “Chi ha  problemi cardiaci – spiega Gozi – spesso non sa quando potra’ essere operato o ricevere le terapie appropriate”. Oltre alla “file chilometriche dei familiari durante le ore di visita”, c’e’ un altro aspetto che “rasenta il ridicolo se non fosse drammatico”, ovvero la totale insufficienza del trattamento psicologico. “Dovrebbero essere garantite 60-70 ore mensili di assistenza – fa notare – mentre ne sono previste solo 13 per tutti i 2.700 detenuti”.

In questo contesto, risultano particolarmente svantaggiate alcune categorie, come gli omosessuali o gli extracomunitari di religioni diverse da quella cattolica, soprattutto musulmani, che rappresentano il 15% della popolazione carceraria. “E’ inaccettabile che questi ultimi non abbiano un luogo dove pregare”, per Gaudioso.

Non va meglio ai detenuti omosessuali, fa notare Guaiana, che “per i colloqui psicologici hanno a disposizione solo volontari di associazioni cattoliche” e che “sono alle prese anche con un problema di integrazione. Si sta cercando di intervenire sistemando nelle stesse celle i transessuali della stessa nazionalita’”.

Redazione Eolopress

Leave a Reply