ARCHIVIOEboli: misteriosa aggressione ai danni di un amministratore di un centro per disabili

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EBOLI (SA)- Le voci si rincorrevano da giorni ma il quadro che si presentava era ancora avvolto da una nebulosa. Poi è giunta la conferma, da fonti dirette e da testimoni vari dell’accaduto: un consigliere di amministrazione del centro medico-psicopedagogico “Ises” di Eboli (foto) è stato brutalmente picchiato da un paio di sconosciuti.

 

 

La scorsa settimana, mentre era a bordo della propria auto e in compagnia della moglie, l’uomo (il nome non può ancora essere riferito per ragioni di opportunità legate anche alle indagini in corso) è stato bloccato all’ingresso del centro storico, a pochi metri dalla struttura sanitaria, mentre stava facendo ritorno a casa. Una gragnuola di pugni e calci l’ha improvvisamente investito senza che potesse fare alcunché. Sul posto sono arrivati i carabinieri anche perché l’autovettura della vittima durante l’aggressione è andata a sbattere contro un altro mezzo parcheggiato a poca distanza. Degli aggressori nessuna traccia, il resto è trafila burocratica fatta di denunce, carte bollate e indagini in fase di espletamento. Com’è normale che sia.

Nessuno, ovviamente, conosce i motivi veri di questa aggressione selvaggia che, tra l’altro, sembrerebbe non essere neppure la prima: lo scorso anno, infatti, un episodio analogo si consumò ai danni di un altro dirigente importante del centro per il recupero e la cura delle patologie da handicap. La vittima del tempo ne ebbe per un mese prima di poter tornare al lavoro.

Si tratta, presumibilmente, di vicende interne alla struttura sanitaria dove, tra le altre cose, pare vi siano seri problemi per chi vi lavora (per non dire dei pazienti): stipendi arretrati, tredicesime a rate e tutto quanto sia possibile immaginare quando una barca è esposta alla furia delle onde. Prendere di mira un amministratore può significare tutto e niente: in questo caso, dalle indiscrezioni raccolte sembra vi siano complessi meccanismi interni legati alla gestione del centro che avrebbero messo in crisi alcuni lavoratori.

L’Ises è una struttura storica della città resa famosa da Carlo Levi ma con enormi problemi legati alla legittimità della propria esistenza: carenze normative non proprio trascurabili la stanno esponendo ad un serio rischio di chiusura. Non ha la certificazione di agibilità (quindi non potrebbe neppure stare aperto) e all’interno presenterebbe diverse lacune legate alla tenuta igienico-sanitaria, alla consistenza strutturale per il tipo di attività svolta, all’esposizione bancaria, alla gestione del personale e via dicendo. Nonostante ciò l’Asl continua a versare danaro pubblico nelle casse del centro. Tutte questioni ampiamente note alla magistratura e alla forze dell’ordine, evidentemente in altre faccende affaccendate. Succede.

Il «bacio della morte» l’Ises l’ha poi ricevuto dal primo cittadino locale, il piddino Melchionda, ex amministratore della struttura con mille legami personali e familiari all’interno: le rassicurazioni fornite (se ci sono state) nel corso degli anni a lavoratori e management, tese a regolarizzare l’irregolarizzabile, alla fine sembrano solo aver raddoppiato i problemi piuttosto che risolverli. Succede sempre così ed è curioso che personale «esperto» come quello dell’Ises abbia potuto riporre tale e tanta fiducia in ciò che neppure il Padreterno poteva garantire.

Facile che la difficoltà abbia ingenerato in qualcuno l’idea di farsi “giustizia” con le proprie mani. Dal tenore delle testimonianze raccolte sembrerebbe pure che la cosa non si fermerà qui, nel senso che gli equilibri interni sarebbero talmente saltati in aria da non poter escludere ulteriori azioni eclatanti come quella subita dall’amministratore.La speranza è che siano soltanto ipotesi.

 

Redazione Eolopress

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