ARCHIVIODirezione nazionale antimafia: ecco chi punta alla successione dell’ex procuratore Piero Grasso

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Direzione nazionale antimafia

Parte al rallentatore la corsa per la nomina del successore di Piero Grasso, a capo della procura nazionale antimafia. Gia’ una decina di giorni fa il Csm ha bandito il concorso per sostituire Grasso, che, eletto al Parlamento con il Pd, si era dimesso in anticipo dalla magistratura dopo la decisione di candidarsi.

 

Ma sinora l’unica candidatura formalizzata di un certo peso e’ quella del procuratore di Bologna Roberto Alfonso, che e’ il ”supervisore” dell’inchiesta sui fondi ai gruppi politici della Regione Emilia Romagna e che ha anche firmato il ricorso dell’ufficio contro l’assoluzione nell’inchiesta Terremerse del presidente Vasco Errani. I tempi per presentare la domanda sono ancora lunghi. Il termine ultimo e’ il 3 aprile prossimo. Ma a Palazzo dei marescialli sono gia’ certi che presto arriveranno altre domande: come quella del procuratore di Messina Guido Lo Forte, che non a caso il mese scorso si sarebbe ritirato dalla corsa per il posto di Pg di Palermo, andato poi a Roberto Scarpinato; oppure come quella del procuratore di Salerno Franco Roberti, che attualmente coordina l’inchiesta sul fallimento del pastificio Amato, a carico dell’ex presidente del Monte dei Paschi di Siena, Giuseppe Mussari, e dell’ex sindaco di Siena Franco Ceccuzzi. Probabile l’interesse per il posto lasciato da Grasso del procuratore di Caltanissetta Sergio Lari, pm del nuovo processo sulla strage di via D’Amelio che il 19 luglio del ’92 costo’ la vita a Paolo Borsellino e a cinque agenti della sua scorta. Una poltrona che solletica, per sua stessa ammissione, anche il procuratore di Santa Maria Capua Vetere Corrado Lembo, che e’ stato per 15 anni alla Direzione nazionale antimafia.

Quella del nuovo procuratore antimafia non e’ l’unica nomina importante che e’ sul tavolo del Csm. A breve i consiglieri potrebbero finalmente nominare il nuovo capo della procura di Reggio Calabria, un incarico senza titolare ormai da quasi un anno, da quando cioe’ Giuseppe Pignatone e’ stato nominato procuratore di Roma. La Commissione Direttivi, che si e’ spaccata sulla scelta, proponendo quattro candidati (il procuratore aggiunto di Napoli Federico Cafiero De Raho, gli aggiunti di Reggio Nicola Gratteri e Michele Pristipino e il procuratore di Caltagirone Francesco Paolo Giordano) inviera’ la prossima settimana le sue motivazioni al ministro della Giustizia Paola Severino; e se il Guardasigilli dara’ il suo parere in tempi stretti, il plenum del Csm potrebbe presto decidere. Tempi ravvicinati anche per la scelta del procuratore di Busto Arsizio, su cui ha acceso i riflettori l’inchiesta su Finmeccanica per il presunto interesse dell’allora presidente Giuseppe Orsi. Anche in questo caso sara’ il plenum a scegliere tra i tre candidati: il sostituto Pg di Milano Gian Luigi Fontana, il procuratore presso il tribunale per i minorenni di Reggio Calabria Carlo Macri’, e il pm della Dda di Milano Maurizio Venditti.

Ma la nomina che impegnera’ di piu’ i consiglieri e’ quella del primo presidente della Cassazione. L’attuale titolare dell’incarico, Ernesto Lupo, va in pensione il 13 maggio prossimo e per la prima volta partecipa alla sfida con buone possibilita’ di farcela (ma dovra’ vedersela con altri sette concorrenti), una donna, Gabriella Luccioli, relatore in Cassazione della sentenza su Eluana Englaro e piu’ di recente della sentenza che ha detto no ai ”pregiudizi” sull’assegnazione dei figli a coppie gay.

Redazione Eolopress

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