ARCHIVIOSposato, 45 anni e con due figli a carico: identikit del nuovo povero in Campania tracciato dalla Caritas

https://www.eolopress.it/index/wp-content/uploads/2013/02/Povero_caritas.jpeg

Povero caritas

NAPOLI- Italiano, sposato, con almeno due figli a carico, tra i 35 e i 44 anni e con un lavoro che non gli permette di superare i 17mila euro di reddito all’anno. E’ la fotografia inquietante, che emerge dal dossier sulle poverta’ realizzato dalla Caritas territoriale, del nuovo povero che vive in Campania, soprattutto a Napoli. Le presenze di italiani nei centri di ascolti della Caritas, nel 2011, hanno raggiunto il 56,5%, rispetto al 43,2% dei migranti. Chiedono generalmente un lavoro, o un sussidio economico. Spesso non riescono a pagare le utenze o il mutuo e sperano anche in un sostegno alle loro attivita’, quando ne hanno.

 

“Dietro i numeri – spiega l’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe – ci sono delle persone, delle storie drammatiche. E il rischio per queste persone e’ di rimanere inascoltati”. Nell’ultimo anno in Campania, dicono i dati raccolti nel dossier coordinato Ciro Grassini, si e’ registrato un livellamento verso il basso delle situazioni di poverta’. La crescita economica e’ stata negativa, con una variazione del Pil di -0,6%, la performance peggiore tra tutte le regioni italiane. Il tasso di occupazione totale e’ del 39,4%, il peggiore in Italia. Nel 2011 gli utenti dei centri di ascolto hanno raggiunto le 8504 unita’, contro i 4712 del 2008. E sono sempre piu’ le famiglie a rivolgersi alla Caritas. Il 50,7% degli utenti e’ sposato, il 93,4% ha una casa e per il 61,7% si tratta di donne. La fascia di eta’ piu’ consistente va dai 35 ai 44 anni e rappresenta il 28,1%. 

Il 26,4% e’ rappresentato da persone di eta’ compresa tra i 45 e i 54 anni. Complessivamente, quella fetta di popolazione non piu’ giovane per non aver mai avuto accesso al lavoro e non abbastanza vecchia per aver smesso di lavorare. Ma sono i migranti, il 41,2%, a chiedere l’intervento della Caritas per un’occupazione. Gli italiani, il 35,5%, preferiscono un sussidio economico.

“La nostra azione – sottolinea il cardinale Sepe – non e’ filantropica. Attraverso la carita’ puntiamo a far riscoprire il senso vero della dignita’ dell’uomo. E’ pero’ un dovere di chi e’ rappresentante costituito provvedere a queste persone. Le politiche sociali sono ormai in profonda crisi”.

Redazione Eolopress

Leave a Reply