Italiani sempre piu’ pigri in cucina: aumentano del 5,5% le imprese che producono piatti pronti, precotti e take away, portando a 31.955 le attivita’ nel 2012, contro le 30.297 del 2011, con un peso del 35,2% sul totale delle imprese italiane del settore alimentare. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al terzo trimestre 2011 e 2012.
“Ma in generale – spiegano dalla Camera di Commercio – e’ tutto il sistema alimentare a crescere, +1,8% in un anno, con punte in Lombardia (+3,5%), Sicilia (+2,6%) e Umbria (+2,5%).
Per concentrazione di imprese prima e’ la Lombardia che precede di un soffio la Campania; sul podio anche la Sicilia. Tra le province, Napoli guida la classifica con 4.552 imprese (5,0% del totale italiano), seguita da Roma (4.352, 4,8%), Torino (2.907, 3,2%) e Milano (2.899, 3,2%)”.
Secondo l’eleaborazione emerge che tra i settori piu’ ampi, considerando i valori assoluti, spiccano i dati relativi alle imprese che producono pasti da asporto con 31.217 attivita’ ed un peso pari al 34,3% del totale del settore alimentare. Numerosi i produttori di pane e prodotti di pasticceria (27.103 attivita’, 29,8% del totale) e i produttori di paste alimentari e cous cous (5.165 attivita’, 5,7%).
La camera di Commercio si riferisce anche alle regioni e alle loro specialita’. “Tra le principali specializzazioni delle regioni italiane troviamo la Campania prima nella lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi (232 imprese, 27,5%). La Lombardia si distingue nella produzione di margarina e di grassi commestibili simili (9 imprese, 56,3%), la Sicilia nella lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi (141 imprese, 22,9%), la Puglia nella produzione di vini (301, 16,2%) e nella produzione di fette biscottate, biscotti e prodotti di pasticceria conservati (261, 16,