CASERTA- Bufalotti lasciati morire di fame perche’ improduttivi e costosi, decine di carcasse di capi interrati, veri e propri torrenti di escrementi di animali smaltiti senza alcuna precauzione, che finivano nei canali di bonifica e infine in mare. Erano state trasformate in autentici ‘lager’, secondo gli inquirenti, due aziende zootecniche di Villa Literno (Caserta) poste sotto sequestro dalla Capitaneria di Porto di Napoli con il coordinamento della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.
Le indagini degli uomini del nucleo di polizia giudiziaria ambientale della capitaneria di porto di Napoli, con quelli di Castelvolturno e Mondragone, hanno scoperto anche che all’interno di una stalla c’erano dei capi di bestiame maschi di eta’ inferiore a 15 giorni, alcuni gia’ morti e altri lasciati morenti perche’ maschi e non producendo latte non sono redditizi “secondo una logica economica imprenditoriale deviata” dice la procura. Segni di corde, inoltre, sono stati trovati su alcune carogne. In una area vicina all’azienda dove vi era la stalla in questione, sono stati rinvenuti i cumuli dei vitelli in stato di putrefazione, due teste di animale adulto e varie ossa di bovini.
Per questo ai titolari delle aziende sono stati contestati i reati di maltrattamento di animali e di smaltimento illecito di rifiuti (liquami). Gli escrementi delle bufale venivano rimossi dal recinto delle stalle grazie a un rimorchio e immersi in un contenitore fuori terra formato da tre pareti in cemento armato e da una quarta parete amovibile in metallo che consentiva al liquame di fuoriuscire e immettersi sul paddok confinante con il canale di bonifica. Nel muro perimetrale del paddok, nella pavimentazione, un foro di forma quadrata di 30 centimetri dal quale defluiva in un canale recapitante nel Lago Patria e quindi a mare.
(foto ansa)