NAPOLI- La crisi non risparmia nessuno, neanche la folta comunita’ cinese, tra i primi gruppi nazionali presenti a Napoli e in Campania. Ristoratori, proprietari di negozi di abbigliamento e borse, in tanti hanno gia’ chiuso o stanno considerando la possibilita’ di tornare in patria, o di tentare la fortuna in altri Paesi.
“Vivo in Italia da 25 anni e non ho mai visto una crisi del genere”, racconta all’Adnkronos Lin Guo Rong, dell’associazione commercianti cinesi a Napoli e rappresentante di spicco di una comunita’ fortemente presente in particolare nella zona a ridosso della Stazione centrale di Piazza Garibaldi.
E’ li’ che, dagli anni ’90 in poi, sono comparsi prima i ristoranti, poi botteghe di tutti i tipi. Molto diffusi i supermercati aperti anche di notte, troppo spesso preda della delinquenza: “E’ una zona pericolosa e molti cinesi hanno paura, vedono un peggioramento da quando e’ scoppiata la crisi”.
Sono circa un centinaio, spiega Lin Guo Rong, le imprese che negli ultimi mesi hanno abbassato le serrande. Alcuni hanno fatto ritorno in Cina, altri si sono trasferiti nelle citta’ italiane dove la comunita’ cinese e’ maggiormente presente. “Aspettiamo di vedere come andra’ il 2013, ma sara’ difficile andare avanti se le cose rimarranno cosi'”, aggiunge.
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