ARCHIVIOCaso Claps, depistaggi: chiuse le indagini su perito e donne pulizie

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Resti Elisa Claps

SALERNO- Primi provvedimenti della Procura di Salerno sull’indagine parallela del caso Claps relativa a bugie, omissioni e presunti depistaggi. Avvisi di conclusione delle indagini sono stati notificati alle due donne delle pulizie, Margherita Santarsiere e Annalia Lo Vito, madre e figlia, che negarono di aver trovato i resti della studentessa uccisa nel 1993 nel sottotetto della Chiesa della Ss. Trinita’ (foto) a Potenza circa due mesi prima del ritrovamento ufficiale avvenuto il 17 marzo del 2010.

 

L’accusa, per la quale la procura potra’ poi procedere alla richiesta di rinvio a giudizio, e’ di false dichiarazioni al pm. Il vice-parroco brasiliano don Wagno Oliveira, interrogato dalla polizia di Potenza e messo a confronto con una delle due donne, dichiaro’ che questa gli avrebbe riferito di aver trovato un cranio mentre faceva pulizie insieme alla madre. Davanti alla Polizia, pero’, questa versione fu negata.

Il falso in perizia, invece, e’ contestato al genetista Vincenzo Pascali, primo perito della Procura per la ricerca del dna. Il consulente non trovo’ il dna di Danilo Restivo sul maglione di Elisa Claps mentre i carabinieri del Ris, invece, in una successiva perizia, lo rilevarono.

Una prova che, nel quadro di un ampio quadro accusatorio, ha portato alla condanna a 30 anni di reclusione in primo grado per Restivo per l’omicidio della ragazza.

Redazione Eolopress

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