ARCHIVIODonne sepolte in casa: ecco perché è stato scarcerato l’ex medico di Poggioreale

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Belmonte maria

 

CASTEL VOLTURNO (CE)- C’e’ ”assoluta incertezza” sulle cause della morte di Elisabetta Grande e Maria Belmonte (foto) madre e figlia scomparse nel 2004 i cui resti sono stati trovati nelle scorse settimane nella loro villetta di Castel Volturno dopo un appello della trasmissione ‘‘Chi l’ha visto?”.

 

Di conseguenza, l’ipotesi che siano state uccise e’ solo ”una delle plurime spiegazioni” dell’accaduto, ”tutte al momento egualmente plausibili”. Il Tribunale del Riesame di Napoli ha reso note oggi le motivazioni dell’ordinanza con cui il 7 dicembre scorso il dottor Domenico Belmonte, accusato di duplice omicidio e occultamento di cadavere, e’ stato scarcerato.

Per i componenti dell’VIII sezione, collegio A (presidente Marcello Rescigno, giudici Daniela Cortucci e Carmela Iorio) nei confronti dell’indagato non sussistono i gravi indizi di colpevolezza. Il Tribunale ha accolto dunque in pieno le tesi dei difensori di Belmonte, avvocati Carlo De Stavola e Rocco Trombetti.

Oggi, intanto, nella villetta di Castel Volturno si e’ svolto il sopralluogo del professor Francesco Introna, il perito nominato nelle scorse settimane dalla Procura, e dai suoi collaboratori dell’Universita’ di Bari. Per sei ore, dalle 9 alle 15, gli esperti – tra i quali c’e’ anche un entomologo – hanno esaminato l’intercapedine nella quale sono stati rinvenuti i corpi delle due donne, il giardino e l’abitazione. Erano presenti anche il pm Silvio Marco Guarriello, titolare dell’inchiesta, l’avvocato Trombetti ed il perito della difesa Maurizio Saliva. I risultati degli accertamenti si conosceranno tra 90 giorni.

Il dottore non ha mai denunciato la scomparsa di moglie e figlia e ha spiegato di non essersi mai accorto della presenza di quei resti nell’intercapedine sotto al pavimento: ma questo comportamento, che per l’accusa costituisce una prova di colpevolezza, secondo i giudici della liberta’ non e’ indicativo e anzi e’ compatibile con lo stato di prostrazione psicologica di Belmonte e con la sua estraneita’ all’accaduto.

Condividendo la tesi dei difensori dell’indagato, avvocati Carlo De Stavola e Rocco Trombetti, i giudici pongono l’accento sul gravissimo stato di salute mentale di madre e figlia, che avevano in piu’ occasioni tentato il suicidio. Fanno riferimento, in particolare, a due biglietti scritti da Elisabetta al marito, in cui la donna segnala il malessere di Maria, ”aggressiva e animata da una forza bruta”, e gli chiede che cosa fare in caso di una crisi particolarmente grave. In ogni caso l’incertezza sulle cause della morte per i giudici e’ ”assoluta” e l’ipotesi che le due siano state uccise e’ solo ”una delle plurime spiegazioni” dell’accaduto, ”tutte al momento egualmente plausibili”.

A chiarire il mistero potrebbero essere proprio gli elementi raccolti nel lungo sopralluogo di oggi dal professor Francesco Introna e dagli altri esperti nominati dalla procura. Dalle 9 alle 15 i periti hanno setacciato la villetta nella quale per anni ha abitato la famiglia Belmonte, incluso il giardino. Cio’ che nei prossimi 90 giorni gli esperti proveranno a stabilire e’ quali siano state le cause della morte di madre e figlia e se, prima di finire nell’intercapedine, i due cadaveri siano stati sepolti altrove. Di certo, al termine degli esami di Introna e dei suoi collaboratori, i magistrati disporranno di maggiori elementi per valutare l’accaduto e, di conseguenza, prendere decisioni sul dottor Belmonte.

Redazione Eolopress

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