Biotecnologie impiegate in agricoltura è questa la nuova sfida per i giovani agricoltori e, secondo un’indagine dell’Osservatorio Giovani Agricoltori (promosso da Edagricole e dalla rivista “Terra e Vita”) svolta in collaborazione con Bayer, il 70% dei giovani agricoltori è favorevole all’utilizzo delle Tea (tecnologie di evoluzione assistita) nella gestione delle imprese agricole.
Così come riportato in un articolo a firma di Isabella Ceccarini sul sito rinnovabili.it i dati dell’indagine, elaborati da Nomisma, “Il 45% dei giovani agricoltori, competenti, interconnessi e aperti all’innovazione, già utilizza sistemi di agricoltura digitale con un duplice obiettivo: migliorare sia la qualità che la sostenibilità della produzione”.
Considerando l’agricoltura nel suo complesso, come ha dichiarato Francesco Mastrandrea, leader di Anga che rappresenta i giovani di Confagricoltura, «i giovani sono il futuro, ma il loro contributo sarà determinante solo se a crescere sarà tutta l’agricoltura e l’intero sistema Paese». Le infrastrutture di telecomunicazione costituiscono la base del cambiamento, un punto su cui Anga insiste in modo particolare perché non si può parlare di digitalizzazione e di agricoltura 4.0 se non c’è connessione su tutto il territorio, quindi anche nelle aree interne: connettere le aree interne è sinonimo di nuova occupazione e di ostacolo all’abbandono del territorio, ma anche della possibilità di raggiungere nuovi mercati.
Innovazione per la sostenibilità è questo il leit motiv del premio #L’agricolturaègiovane assegnato a dodici giovani agricoltori selezionati tra 2.000 candidati di tutta Italia. Alcuni hanno deciso di puntare sull’agricoltura con preferenza netta per il biologico, altri hanno preso le redini dell’azienda di famiglia e anche in questo caso non hanno avuto dubbi nel riconvertirla al biologico, ma per tutti il denominatore comune è l’innovazione per la sostenibilità.
Tra queste è stata individuata l’azienda vincitrice in “La Valle di San Biagio” di Todi (PG) a indirizzo cerealicolo per la giuria la più smart & green e tre realtà che si sono meritate l’assegnazione delle menzioni speciali, tra questi Gaetano Rago (nella foto) che conduce l’azienda di famiglia “Rago” nella piana del Sele (Salerno).
L’azienda di Gaetano è specializzata nella coltivazione e trasformazione di insalate di I e IV gamma: per dare un’idea, la sua azienda è la prima esportatrice di rucola in Europa. Gaetano ha ricevuto la menzione speciale per la forte propensione all’innovazione che si traduce in informatizzazione di processo e valorizzazione delle vocazioni di un territorio che, nonostante sia penalizzato dall’ arretratezza delle infrastrutture e della logistica, punta allo sviluppo e alla competitività.