Il tentativo è quello di fare squadra intorno a Luca Sgroia per fedeltà verso Massimo Cariello, ma le prime crepe già cominciano a vedersi. Alcune ancora sussurrate, altre già pubbliche. A partire dal coordinatore della lista “Eboli popolare” nonché segretario ebolitano di Forza Italia, il commercialista Paolo Polito (nella foto).
Interrogato sul delicato argomento Polito ha dichiarato: «Penso sia finita, purtroppo nel peggiore dei modi. Sono stato delegato della lista Eboli Popolare, che ha preso più voti di ogni altra lista e, persino, del candidato Santimone; sono anche il coordinatore cittadino di Forza Italia, e in tale veste non posso sottacere l’inganno della trasformazione di una coalizione civica in maggioranza di governo dalla chiara connotazione politica. Soprattutto, però, sono un cittadino qualunque, sulla coscienza del quale pesano, come macigni, le parole impietose di un giudice. Di fronte a questo terremoto, credo ci sia un’unica via d’uscita, le auspicabili dimissioni di Cariello; in mancanza, farebbero bene tutti i consiglieri a rassegnare le proprie dimissioni, magari in occasione della celebrazione del consiglio d’insediamento. Questo sì che potrà essere considerato un atto d’amicizia nei confronti di un sindaco che vive un dramma umano, oltre che politico, e che è dilaniato dal dilemma se resistere o lasciare».
Nei giorni scorsi, dopo che il primo cittadino è finito ai domiciliari, è stato il vicesindaco del Pd Luca Sgroia (nella foto a sx) a prendere in mano il timone. Lasciando stare udienze ed ordinanze, è inevitabile che l’argomento principale diventasse il vice nominato a sorpresa da Cariello. Il nome di Sgroia, come detto più volte, aveva lasciato tutti spiazzati ed aveva creato non pochi malumori tra consiglieri e neo-assessori. La scelta di Cariello ora verrà messa alla prova durante il primo consiglio comunale, che si terrà domani. Una prova del fuoco, che vedrà la maggioranza prendere una scelta importante: sostenere o meno il vicesindaco che ora ha il compito di traghettare Eboli nei mesi a venire. Poche ore dopo l’arrivo della Gdf a Palazzo di città la maggioranza aveva rilasciato una nota nella quale diceva di essere coesa e pronta ad andare avanti con il programma. Poi, nel fine settimana, i primi mormorii di dissenso. Posizioni diverse, che però dovranno convergere in una scelta unica nelle prossime ore. «Ovviamente all’interno della maggioranza le posizioni sono eterogenee – ha spiegato l’assessore Giuseppe Piegari – Ognuno ha una propria opinione. Io, parlando a nome personale, ribadisco la mia fiducia ed il mio sostegno nei confronti del vicesindaco nominato da Cariello. La scelta di Massimo è arrivata dopo considerazioni ponderate ed in linea con la mia posizione». Coerenza sembra essere proprio la parola chiave, come ribadito anche da un altro assessore, Cosimo Pio Di Benedetto, che ha sottolineato come la fiducia nei confronti del sindaco facente funzione non è altro che una scelta logica: «Il sindaco ha individuato Luca Sgroia come suo secondo facente funzione in caso di assenza. Mi sembra ovvio dunque continuare a sostenere quanto deciso nei giorni scorsi: massima fiducia quindi nei confronti del vicesindaco che ora dovrà traghettarci fino alla conclusione della vicenda giudiziaria». Più pragmatico invece Fausto Vecchio: «Ora dobbiamo dire alla città che un’amministrazione c’è e che non è stata abbandonata. Abbiamo anche nominato nuovi dirigenti per sostituire quelli colpiti dall’ordinanza cautelare. Per quanto tempo andremo avanti dovremo vederlo, almeno un mese dopodiché fare il punto della situazione, sempre in attesa di nuovi sviluppi sul lato giudiziario».
di Giuseppe Carrafiello _dal “Quotidiano del Sud” del 14 ottobre 2020