Nonostante le restrizioni in tempo di Covid anche quest’anno Eboli (Sa) ha celebrato il sacrificio del maresciallo maggiore della guardia di finanza Vincenzo Giudice (medaglia d’oro al valor militare), che il 16 settembre 1944 sacrificò la sua vita a Bergiola Foscalina (Massa Carrara) per evitare una rappresaglia contro i civili da parte dei nazisti: tentativo purtroppo vano che non servì ad impedire la strage.
l maresciallo morì crivellato dai proiettili sulle scale esterne della scuola, dopo essersi dichiarato civile spogliandosi della divisa.
Tutti i prigionieri furono fucilati: donne, bambini e anziani. Le vittime furono 72, di cui 43 donne, 14 bambini e 15 adolescenti. Tra gli inermi civili uccisi c’erano anche la moglie e la giovane figlia di Vincenzo Giudice, mentre l’altro figlio del maresciallo, Marcello, tentò di fuggire invano durante il rastrellamento dei tedeschi che, coadiuvati dai repubblichini, chiusero una trentina di abitanti del paese nella scuola elementare, a cui diedero fuoco con i lanciafiamme alimentando l’incendio con latte di benzina e catrame.
La stessa sorte venne riservata ad altri paesani che feriti e rinchiusi nella loro case furono bruciati vivi.
Le notizie di quello che stava accadendo a Bergiola arrivarono ai partigiani della zona che si diressero a Bergiola per difendere la popolazione ma arrivarono quando ormai era tutto finito e i nazifascisti avevano lasciato il paese da meno di un’ora. Non rimarrà loro altro compito che spegnere gli incendi, soccorrere i sopravvissuti e contare i morti: 72 vittime.
Eboli oggi come allora commemora l’eroico maresciallo Giudice con una sobria cerimonia in piazza della Repubblica, dove in presenza del primo cittadino, del comandante provinciale della guardia di finanza, Danilo Petrucelli, e della nipote del maresciallo Fernanda Giudice si è proceduto alla deposizione della corona d’alloro al monumento eretto in memoria del maresciallo.
Medaglia d’oro al valore militare:
Motivazioni
SOTTUFFICIALE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AVVERTITO CHE LA
RAPPRESAGLIA TEDESCA SI APPRESTAVA A MIETERE VITTIME INNOCENTI
FRA LA POPOLAZIONE CIVILE, SI PRESENTAVA AL COMANDANTE
DELLA FORMAZIONE “S.S.” OPERANTE OFFRENDO LA PROPRIA
VITA PUR CHE FOSSERO SALVI GLI OSTAGGI TRA I QUALI LA MOGLIE
E LA FIGLIA. DI FRONTE ALL’ OBIEZIONE ESSERE EGLI UN MILITARE,
SI LIBERAVA PRONTAMENTE DELLA GIUBBA ED OFFRIVA IL PETTO
ALLA VENDETTA NEMICA. CRIVELLATO DI COLPI, PRECEDEVA I CIVILI
SULL’ ALTARE DEL MARTIRIO.
BERGIOLA FOSCALINA DI CARRARA, 16 SETTEMBRE 1944