AGORA'SKUOLALa scuola al tempo del covid19: tutte le regole da seguire

Federico Mazza18/09/2020
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Una scuola molto diversa dal passato, almeno in apparenza. È quella che è ripartita dopo un lunghissimo lockdown (ma in molte regioni, specie al Sud, la prima campanella deve ancora suonare). L’emergenza Covid ha imposto una serie di accorgimenti che, inevitabilmente, modificheranno la quotidianità dei ragazzi. Nuove regole, divieti, cambiamenti fuori e dentro gli istituti: ecco tutti i paletti con cui gli studenti dovranno confrontarsi nei mesi a venire nelle classi, riassunti dal portale Skuola.net.

Distanza

È la colonna portante di tutte le nuove regole anti-virus.  Quando sono seduti in classe, gli studenti dovranno restare come minimo a 1 metro di distanza l’uno dall’altro (spazio calcolato da bocca a bocca e non, come inizialmente prefigurato, da banco a banco). Stessa cosa per tutti gli altri momenti della giornata. Gli insegnanti, invece, dovranno sempre mantenersi ad almeno 2 metri dagli alunni mentre spiegano o interrogano.

Banchi

Sono stati argomenti di dibattito durante tutta l’estate. In particolare quelli con le rotelle, oggetto di polemiche e battute ironiche. Ma, a conti fatti, quasi tutte le scuole per garantire il distanziamento sociale si sono attrezzati con banchi monoposto tradizionali (senza rotelle). Qualcun’altra, invece, ha deciso di adattare i vecchi banchi a due posti sfruttando soluzioni architettoniche di vario genere. I ritardatari, per ora, hanno rimediato con sedie con ribaltina (o sedie e basta); in attesa dell’arrivo dei banchi nuovi.

Febbre

Tutti gli studenti, prima di andare a scuola, dovranno misurare la febbre. Con una temperatura superiore o uguale a 37.5° si resta a casa. Molte scuole, però, si sono attrezzate per fare una misurazione supplementare all’ingresso, con termo scanner o termometri digitali. Se invece la sintomatologia febbrile dovesse emergere durante le lezioni, scatterà il protocollo anti-Covid: isolamento dello studente in un’area dedicata e avviso ai genitori per andarlo a prendere. Dopodiché si avvia la procedura previsto dalle Linee Guida, con l’eventuale somministrazione del tampone e – se necessario – sanificazione, tracciamento dei contatti e quarantena (decisa dalla Asl).

Ingressi scaglionati

Per evitare assembramenti fuori le scuole, gli istituti potranno stabilire orari d’ingresso differenti per le varie classi. Ma anche in caso d’ingresso comune, come da tradizione, l’accesso alle strutture dovrà avvenire in maniera ordinata (fila indiana o piccoli gruppi per volta). Stessa cosa per l’uscita: si dovrà fare a scaglioni e non tutti assieme. Smentita l’ipotesi che voleva alcuni istituti aprire i portoni sin dalle 7 di mattina.

Mascherine

Una delle ‘brutte sorprese’ che hanno trovato gli studenti, tranne i più piccoli (sotto i 6 anni) al ritorno a scuola. O, meglio, che avrebbero dovuto trovare perché molti istituti – stando ai racconti dei ragazzi – ancora non le forniscono e si è costretti a portarle da casa. In ogni caso, tutti dovranno indossare la mascherina (preferibilmente chirurgica) quando sono in movimento: in ingresso, in uscita, se camminano nei corridoi. Unica deroga (oltre a quella per l’ora di educazione fisica): quando sono seduti al banco, se viene rispettata la distanza minima di 1 metro, gli studenti potranno toglierla.

Materiale scolastico

Sempre per ragioni di sicurezza, addio alla collaborazione tra studenti: quest’anno i ragazzi saranno quasi dei corpi singoli, separati dal resto dell’istituto. I contatti andranno limitati il più possibile. Perciò, quasi tutte le scuole stanno vietando di scambiarsi penne, matite, gomme, fogli e tutto il resto della cancelleria. Così come sparirà la vecchia usanza di dividersi i libri tra compagni di banco, mettendoli in mezzo (del resto il vicino di banco non c’è più). Inoltre, a fine giornata, si dovrà portare tutto a casa: niente potrà rimanere sotto i banchi; al massimo si potranno riporre le cose da lasciare a scuola in un armadio o in un mobile dedicato.

Educazione Fisica

A proposito di educazione fisica. La lezione ‘pratica’ è salva, a meno che non ci sia proprio lo spazio per farla fare. Agli istituti che dispongono di un’area all’aperto (cortile, ecc.) è consigliato di farla svolgere lì, ovviamente se il clima lo permette; altrimenti anche le palestre vanno bene. Come detto, durante l’attività fisica gli studenti devono allungare la distanza interpersonale ad almeno 2 metri tra loro. Attività fisica che, seguendo questa regola, si potrà fare senza mascherina.

Ricreazione

Si fa o non si fa? Molto dipenderà dall’edificio che ospita la scuola. Se possiede un ampio cortile o comunque spazi adeguati ad accogliere tante persone, consentendo di rispettare le distanze di sicurezza, la ricreazione sarà salva. Altrimenti – cosa che, purtroppo, riguarderà la maggior parte delle strutture – si dovrà fare restando in classe. Inoltre, per ragioni igieniche, difficilmente si potranno utilizzare i distributori automatici di bevande e snack presenti nelle scuole.

Gel igienizzanti

Le scuole, quest’anno, avranno degli ‘ospiti’ in più. Sono i dispenser con i gel igienizzanti che dovranno essere presenti praticamente ad ogni angolo dell’istituto. Meglio se in ogni classe. Quasi obbligatori all’ingresso e nei punti principali (come i bagni). Questo per permettere una continua igienizzazione delle mani, fondamentale per evitare la trasmissione del virus.

Bagni

L’estrema attenzione per il rispetto delle norme igieniche porterà a rivedere anche le regole per l’accesso ai bagni comuni. Che diventeranno più stringenti. I ragazzi dovranno dimenticarsi gli assembramenti nei bagni all’ora di ricreazione. D’ora in poi in bagno si potrà entrare uno per volta o, comunque, con ingressi scaglionati (a seconda dell’ampiezza del bagno). Qualche scuola ha addirittura introdotto un numero massimo di volte in cui, nel corso delle lezioni, uno studente può chiedere di uscire dalla classe. Regola generale vuole, infine, che il permesso sia dato solo in caso di effettiva necessità. Per evitare che i ragazzi vadano troppo in giro per l’istituto.

Numero di studenti

Per garantire il distanziamento sociale tra gli studenti in classe, la capienza delle aule è stata ridotta. Il Ministero, negli scorsi mesi, ha addirittura fornito alle scuole un software per calcolare il numero di alunni che è possibile far entrare nelle singole aule. Si è visto che, in media, il 15% dei ragazzi che facevano parte delle classi sarebbe rimasto fuori. Per rimediare a questo problema le scuole si sono attrezzate in vario modo: alcune hanno avviato lavori di ‘edilizia leggera’ per allargare le dimensioni delle aule (ad es. abbattendo muri e porte) altre hanno spostato le classi più numerose in altri ambienti, altre ancora – specie le superiori – procederanno ad una rotazione tra studenti (chi rimane fuori segue da casa).

Quarantena e chiusure

Se un alunno dovesse accusare dei sintomi riconducibili al virus (febbre, tosse persistente, ecc.) scatterà il protocollo anti-Covid. Ma, nel caso venisse accertata la positività del singolo studente, non verrà messa automaticamente in quarantena la classe o chiusa la scuola. Sarà la Asl a valutare, anche in base agli esiti sui controlli fatti su compagni e insegnanti, se è il caso di prescrivere la quarantena e a quanti allargarla. Sempre la Asl, se intravede un possibile focolaio nell’istituto, imporrà l’eventuale chiusura della scuola.

Trasporti

Quello dei trasporti è uno dei temi più delicati legati a questo back to school. Il primo vero esame per il servizio pubblico dei vari Comuni. Per tentare di evitare assembramenti, la capienza dei mezzi pubblici è stata portata all’80% di quella effettiva; aumentabile se il tragitto è inferiore ai 15 minuti e si possa garantire una buona aerazione. Per quanto riguarda gli scuolabus, agli studenti verrà misurata la febbre prima di salire a bordo. Le mascherine, non c’è bisogno di dirlo, saranno obbligatorie.

Fonte: lastampa.it

 

 

Federico Mazza

Esploratore gastronomico

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