L’emergenza da Covid-19 minaccia il comparto dell’agroalimentare e i primi contraccolpi si registrano a sud di Salerno: gli agricoltori, come segnalato da Coldiretti Salerno, sono oggi in affanno, con le aziende che registrano un calo generalizzato nei fatturati per le disdette negli ordinativi, sia per il mercato interno sia per quello estero.
Nessuno esce se non per necessità e dunque razionati gli accessi ai supermarket e le compere. “La domanda è in calo”– spiegano da Coldiretti- “ad essere rallentato è l’intero sistema produttivo, con un azzeramento dei consumi fuori casa degli italiani. La chiusura di mense e ristoranti ha determinato un crollo del fatturato per molte aziende salernitane.
Penalizzate le imprese operanti con la vendita diretta che al momento è quasi ferma a causa delle difficoltà negli spostamenti tra i diversi Comuni, movimenti che vanno certificati per “necessità”. Funziona invece il servizio di consegna a domicilio per le aziende “Campagna Amica” per i prodotti confezionati.
Nel comparto zootecnico si registra qualche “attività speculativa da parte di alcuni soggetti raccoglitori che minacciano di lasciare il latte a terra per scontare un prezzo più basso a fronte di una presunta carenza della domanda. Azione deprecabile– chiosano da Coldiretti- esistono contratti e vanno rispettati, e poi ci sono alternative valide per tamponare il difetto di domanda, come la produzione di formaggi a pasta dura e scamorze (particolarmente richieste dal mercato) per superare la fase di difficoltà dei caseifici”.
Il Coronavirus non risparmia neanche il florovivaismo, uno dei settori strategici della regione Campania. Fiori e piante nell’ultimo mese sono invenduti nelle serre, nei vivai, nei garden center a seguito del divieto di cerimonie, la chiusura dei cimiteri e il blocco della mobilità. Chiusi i fioristi e i centri dedicati al giardinaggio. In difficoltà le esportazioni con i blocchi al confine e in dogana di tanti paesi, UE ed extra-UE, i ritardi e le difficoltà del trasporto su gomma.
Per il presidente di Coldiretti Salerno Vito Busillo: “Le misure varate dal Governo sono solo una prima risposta alle difficoltà delle aziende ma non può bastare. Bene il rinvio delle scadenze, la moratoria per i pagamenti, gli ammortizzatori sociali per i lavoratori agricoli, ma alle aziende serve liquidità. Auspichiamo anche interventi per l’introduzione di nuovi strumenti finanziari di ripianamento a lunga scadenza delle passività accumulate, rapportate all’effettiva capacità produttiva e di rientro di ciascuna azienda. Alla Regione Campania chiediamo di finanziare le pratiche ammissibili della misura 4.1.1 e 4.1.2 del PSR Campania per circa 350 milioni di euro nella sola provincia di Salerno”.