Un’agricoltura moderna e competitiva in un mondo globalizzato, questa la sfida lanciata da Coldiretti Salerno, guidata da Vito Busillo promotore di un “super distretto” della piana del Sele. Il documento firmato giovedì scorso presso l’assessorato regionale all’Agricoltura prevede la nascita di un distretto agroalimentare di qualità, frutto di una stretta cooperazione tra i consorzi di tutela dei prodotti igp qui coltivati, come la rucola ed il carciofo. L’obiettivo è la crescita sostenibile del comparto ortofrutticolo e del territorio della piana del Sele.
La piana del Sele, con ben 3600 ettari divisi da 430 aziende di cui oltre il 60% guidate da giovani, è una delle aree agricole italiane dove si concentra la produzione di rucola, circa il 73% della produzione nazionale. L’85% viene assorbito dalla grande distribuzione italiana e straniera, con un export che copre il 40% della produzione proprio nei mesi invernali. Nel 2018 il fatturato è stato di circa 680 milioni di euro, con circa 5 mila addetti diretti e 4 mila dell’indotto. Con una produzione che oggi raggiunge le 400mila tonnellate la rucola è un prodotto che continua ad essere richiesto e ciò lo dimostra il fatto che in tre anni si è passati da 15 a 18 milioni di consumatori e con una stima di aumento di 2 milioni l’anno e una crescita del 20% della produzione. Un colosso che in questa vasta area, che interessa i comuni di Eboli, Battipaglia, Pontecagnano, Montecorvino Rovella, Montecorvino Pugliano, Bellizzi e Capaccio-Paestum, ha trovato “terreno” fertile, come un’altra delle eccellenze italiane: il carciofo Igp di Paestum.
Alla definizione del distretto agroalimentare di qualità, che punta sulla competitività di un prodotto a marchio di qualità (così come definiti dall’art. 16 del Reg. 1305/13, comma a) hanno contribuito, dunque, i diversi consorzi di tutela dei molteplici prodotti riconosciuti, richiedendo un atto di responsabilità da parte dei produttori chiamati a garantire sulla qualità degli alimenti.
“Un Distretto rurale e agroalimentare di qualità”, spiega il presidente Vito Busillo, “che valorizzerà al massimo le vocazioni territoriali, incoraggiando anche nuove iniziative imprenditoriali. A fare il resto saranno le numerose imprese agricole ed agroalimentari della Piana del Sele, che rappresentano prima di tutto un’antica tradizione di produzioni di qualità e un solido patrimonio di conoscenze. Attribuisco a questa iniziativa un potenziale produttivo enorme. La Piana del Sele- aggiunge- si candida a tutti i progetti di sviluppo sia nazionali che europei, grazie a uno strumento che permette di intercettare tutti i fondi e permetterà un salto di qualità nella gestione delle politiche agricole per accrescere ulteriormente i nostri territori”.