La tosse non è una malattia e la terapia della tosse non esiste: già vedo i visi contrarsi e i pensieri materializzarsi (e non sono per niente carini). Ma invito a scorrere la pagina fino alla fine, al massimo si sarà perso qualche minuto ma di converso si avrà una Epifania più serena.
La tosse è un meccanismo fisiologico (che funziona e serve) di difesa e pulizia delle vie aeree medie e inferiori. Blocca l’ingresso o rimuove dalle vie respiratorie profonde tutto ciò che è nocivo: virus, batteri, muco, polveri e sostanze estranee. Come un meccanismo a pressione il tutto viene espulso a gran velocità, fino e oltre i due metri di distanza. Immaginate che aerosol si crea in un ambiente come un’aula scolastica, soprattutto se poco areata.
La tosse può essere paragonata ad un cane da guardia, preposto alla difesa dei polmoni; ci sono cani che abbaiano anche per rumori lontanissimi e cani che si destano solo se ci si arriva vicino. Così ci sono bambini che tossiscono prima e più di altri, ma una regola generale ci insegna che le tossi più insistenti e rumorose sono anche le più banali; una polmonite non ha per niente tosse nella fase iniziale ma solo febbre alta e respiro affaticato in un bambino sofferente.
In base al tempo abbiamo tre tipologie di tosse:
1) ACUTA: quella che si risolve in 3 (tre) settimane
2) PROTRATTA: quando supera il mese
3) CRONICA: se oltre le 8 (otto) settimane senza interruzione.
La forma acuta è di gran lunga la più frequente, è quella dei raffreddori da virus, e no da “corrente d’aria”, da “sudata”, da “aria fredda o condizionata” e così via con le innumerevoli tradizioni popolari. È quella dei piccoli ai primi anni di collettivizzazione (nido, materna).
Dopo la rinite (raffreddore) arriva la tosse, dapprima secca e insistente poi più grassa (catarrale), con un andamento a montagna che aumenta nei primi giorni per poi iniziare a calare, fino a scomparire in 1-2 (una-due) settimane (il 50% dei bambini), un altro 40% smette in 3 (tre) settimane, sempre però andando a calare.
Recenti studi hanno calcolato che un bambino scolarizzato si infetta con un virus nuovo in media ogni 20 giorni, per cui spesso non fanno in tempo a risolvere un episodio infettivo che tutto ricomincia. Questo ripetersi di infezioni è vissuto con preoccupazione da parte dei genitori, come una tosse che non passa mai.
In realtà, l’alternarsi di raffreddori e di tosse secca a tosse catarrale è la conferma che si tratta di infezioni dovute a virus diversi, in pratica sono la palestra immunologica dei nostri cuccioli.
Una tosse acuta particolare è quella del laringe; una tosse secca abbaiante, a foca, spesso con voce rauca e quasi esclusivamente notturna (tra l’una e le quattro del mattino). Di solito si accompagna a rumore caratteristico, detto stridore, quando si inspira (laringite, laringospasmo).
Un esempio di tosse che funziona troppo è la SIRT (Sindrome da Ipersensibilità dei Recettori della Tosse), si tratta di una tosse secca che inizia al momento di dormire e va avanti in maniera insistente per 3-4 giorni, insensibile a qualsiasi trattamento. È un problema che si supera con la crescita.
Altre volte la tosse è secca sotto forma di attacchi (tanti colpi consecutivi, senza prendere fiato) con volto congesto (arrossato) e inspirazione profonda al termine della tosse e/o vomito di muco biancastro, è la tosse caratteristica della pertosse o dei micoplasmi.
La tosse, in particolare, quella secca non è manifestazione di allergia o asma, in questi casi la tosse può essere presente ma sempre associata ai sibili respiratori.
Una tosse secca e a fotocopia, sempre uguale a se stessa, può avere una genesi psicologica, quasi mai notturna e sempre esibita quando c’è uno spettatore.
Quando c’è bisogno del pediatra?
1) bambino piccolo sotto i 6 mesi
2) respiro veloce o faticoso (vedi N.B.), con la pelle che rientra al collo o sotto le coste
3) quando si sentono sibili e fischi
4) stato di abbattimento con scarsa alimentazione
5) una tosse improvvisa mentre il bambino sta mangiando o sta giocando con piccoli oggetti (inalazione di un corpo estraneo)
6) una tosse che dura troppo, che supera le 3-4 settimane
Il miglior sistema per controllare i propri figli è imparare a misurare la frequenza del respiro in modo da poterla riferire al pediatra. Meglio contare quando il piccolo dorme e concentrarsi solo sulla fase inspiratoria o sulla fase espiratoria e contare per un minuto intero.
Della terapia della tosse abbiamo già parlato e vi rimando all’articolo su il miele, un toccasana contro la tosse.
La tosse è un meccanismo di difesa e come tale non va curato (così come non si deve curare la febbre; vedi). In alcuni casi si può curare la malattia alla base del sintomo ma spesso è dovuta ad infezioni virali per cui non c’è nulla che possa accorciare la durata dei sintomi.
Attenzione al “fai da te” ed in particolare all’uso di mucolitici, sedativi della tosse, decongestionanti, antistaminici, cortisonici in aerosol o per via generale, nessuno di questi è risultato efficace negli studi effettuati.
Attualmente i mucolitici per via orale sono vietati sotto i 2 anni di età.
Cosa può aiutare?
1) lavaggi nasali nei piccoli con nasino ostruito
2) sollevare leggermente la testa del bambino durante il sonno
3) far bere spesso il bambino
4) miele (dopo il primo anno di vita)
5) evitare l’esposizione al fumo di sigaretta
Il tempo resta di gran lunga la medicina più efficace e più sicura della tosse
Bibliografia:
G. Longo Bronchite batterica protratta e tosse da asilo Medico e Bambino 7 2016 pag. 467
F. Panizon Dal bambino linfatico al bambino con infezioni respiratorie ricorrenti Medico e Bambino 3 2006 pag. 183-189
F. Marchetti Infezioni delle vie respiratorie e antibiotico: si, no, quando? Medico e Bambino 9 2010 pag. 577-584
P. Moretti Cosa ci comunica la tosse? Impariamo a distinguere tutte le sue varianti. UPPA 5 2018 pag.22-24
Bruno Salvatore
pediatra di famiglia_ Eboli (Sa)