Per la Zes Campania e quelle nelle altre regioni meridionali arrivano i commissari. Lo ha annunciato il Ministro per il Sud e la Coesione Tertitoriale, Giuseppe Provenzano. Nel titolo VI della Legge di Bilancio è prevista la nomina di Commissari di governo per ciascuna delle Zes, “con l’incarico di coordinare gli attuali Comitati di indirizzo previsti dalla legge istitutiva”, si legge nella nota ministeriale. L’operazione non ha finalità punitive nei confronti delle cosiddette cabine di regie. La decisione di Provenzano nasce dall’esigenza di raccordare il Governo nazionale con le Regioni, restituendo al programma di sviluppo industriale e logistico collegato a porti e retroporti un respiro decisamente nazionale. Ciò consentirà all’Esecutivo e al Parlamento di intervenire in sede legislativa con tempestività, laddove si rendessero necessari correttivi, ma anche stanziamenti finora garantiti dal Governo in misura ritenuta sui territori insufficiente.
LA CABINA DI REGIA VA AVANTI, MA SI TAGLIA LA BUROCRAZIA. I Comitati attualmente in carica proseguiranno, mantenendo l’attuale composizione, con il presidente dell’Autorità portuale, i rappresentanti della Regione, della Presidenza del Consiglio e del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. L’obiettivo è però accelerare, esattamente come auspicato dalla Svimez. Nell’intervista rilasciata a Nuova Irpinia nei mesi scorsi, Luca Bianchi sottolineava che “mentre l’Italia concentra nel Centronord gli investimenti in infrastrutture, gli investitori internazionali, dagli arabi ai cinesi in prima fila, sono pronti a creare posti di lavoro e sviluppo in industria e logistica con la Zes in Campania”. Ma, ha avvertito “servono subito norme che riducano l’incidenza della burocrazia sulle procedure. Massicci apporti di capitali esteri nel sistema produttivo possono mettere in moto quel circolo virtuoso necessario a ridurre il vero gap del Sud con il Nord in Italia, quello che si allarga sempre più in tema di servizi”. Il commissario di Governo avrà il compito di raccordare il potenziale di investimento dall’Estero con il territorio, rispondendo all’interrogativo che Luca Bianchi sollecitò nell’intervista: “…saranno le Istituzioni nazionali, regionali e locali in grado di garantirlo effettivamente?”.
Il Ministro risponde oggi con un provvedimemto che unifica le competenze in una autorità commissariale. L’obiettivo della Zona Economica Speciale non è dare incentivi, spiegò Bianchi, ma “attrarre investimenti esteri in queste aree, dove si possono godere condizioni di maggior favore sotto il profilo fiscale. La molla è semplice: “La richiesta che giunge da quanti sarebbero interessati a dirottare capitali stranieri nella ZES è sempre la stessa: sburocratizzazione, garanzia cioè che in tempi rapidi si possa procedere con un investimento”. La prima nomina riguarderà peraltro proprio la Campania, poi seguiranno Calabria, Basilicata e Puglia.
I provvedimenti sulla Zes si aggiungono agli altri stabiliti per il Mezzogiorno: riprogrammazione del Piano sviluppo coesione; proroga di un anno del credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno; credito d’imposta al 50 per cento per investimenti in ricerca e sviluppo fino al 31 dicembre 2020 e 200 milioni per il rilancio delle aree interne, il Progetto Pilota, a carico del Fondo di rotazione fino al 2022. Infine, rafforzamento della clausola del 34% di investimenti ordinari in conto capitale nel Mezzogiorno. (Fonte: nuovairpinia.it)