Nasce il Fano Marine Center un laboratorio congiunto di ricerca per lo studio della biodiversità, le risorse e le biotecnologie marine. Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Università degli studi Carlo Bo di Urbino, Università Politecnica delle Marche, Stazione Zoologica Anton Dohrn, CNR e comune di Fano hanno siglato l’accordo che farà nascere un nuovo centro di eccellenza nell’edificio di viale Adriatico. Verranno riaperti al pubblico anche l’acquario e il museo.
Partiranno a breve i lavori di rifunzionalizzazione necessari per dare vita ai nuovi laboratori con attrezzature condivise, e per il riallestimento e la messa in funzione dell’Acquario e del Museo del Mare che saranno aperti al pubblico. E’ il contenuto dell’accordo sottoscritto tra le parti e presentato oggi a Fano alla presenza del Sindaco Massimo Seri, del Rettore dell’Università di Bologna Francesco Ubertini, del Rettore dell’Università Carlo Bo di Urbino Vilberto Stocchi, del Rettore dell’Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi, del presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn Roberto Danovaro, del Direttore del Dipartimento Scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente del CNR Fabio Trincardi.
La nascita del nuovo centro permetterà di svolgere ricerche integrate e multidisciplinari in cooperazione sulla biodiversità, le risorse e le biotecnologie marine per uno sviluppo eco-sostenibile della Blue Growth in Adriatico.
Due piani dell’edificio di Viale Adriatico, il piano terra e il primo piano, saranno dedicati al Centro. Il secondo e terzo piano resteranno di esclusivo utilizzo del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali (Bigea) dell’Università di Bologna, che è consegnataria dell’intero stabile. Sarà l’Alma Mater dunque a farsi carico delle opere edili di rifunzionalizzazione mentre tutti gli altri enti parteciperanno alle spese e collocheranno nel Centro le proprie attrezzature.
Al piano terra verrà ripristinato l’Acquario. La stazione Zoologica Anton Dohrn si occuperà di installare e finanziare le nuove vasche e di riallestire l’Acquario e ne curerà con proprio personale la gestione. Il Comune di Fano invece contribuirà, come unico onere finanziario, attraverso l’attivazione del servizio di guardiania, dell’apertura al pubblico, delle visite guidate all’Acquario e al Museo del Mare.
Al primo piano dell’edificio verranno invece installate le attrezzature, allestiti tre laboratori, sale riunioni e 20 postazioni di coworking. L’obiettivo delle parti che hanno firmato l’accordo è quello di realizzare ricerche che possano portare alla partecipazione congiunta a programmi competitivi in ambito regionale, nazionale e internazionale. Numerosi sono i campi di ricerca su cui i ricercatori saranno impegnati: dalla biologia ed ecologia marina, allo studio del genoma degli organismi del mare, dall’acquacoltura ai farmaci derivati da microorganismi marini, dalla citizen science al biorisanamento di sedimenti e matrici marine, dallo studio dei meccanismi della biomineralizzazione marina, alle applicazioni tecnologiche e biotecnologiche dei biominerali, alla economia circolare.
“Fano Marine Center – dichiara Massimo Seri, Sindaco di Fano – sarà un grande laboratorio di ricerca avanzata che svilupperà anche nuove applicazioni scientifiche per le risorse e l’ambiente marino e per lo sviluppo dell’economia del mare. Fano diventa così sempre più una città della conoscenza e della formazione delle competenze. Per Fano è uno straordinario risultato. Ringrazio le Università di Bologna, di Ancona e di Urbino, la Stazione Zoologica A. Dohrn di Napoli ed il Consiglio Nazionale delle Ricerche per aver scelto Fano come sede di questa nuova attività che avrà anche il sostegno convinto di tutta la città”.
“Nascerà un importante hub per la ricerca interdisciplinare in campo marino – afferma Francesco Ubertini, Rettore dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna– un centro di riferimento per l’area del Mediterraneo in generale e dell’Adriatico in particolare, collegato anche al nuovo programma di dottorato internazionale FishMed-PhD avviato nel 2018, che ha la propria sede proprio nell’edifico di Viale Adriatico. L’attività di numerosi studenti di dottorato potrà così avvalersi anche delle facilities presenti nei Laboratori del Fano Marine Center, arricchendo, in questo modo, le possibilità di interazioni e collaborazioni tra i vari istituti e gruppi di ricerca che opereranno su Fano”.
“Il Fano Marine Center che vede il coinvolgimento di Università e Strutture di Ricerca – dichiara Vilberto Stocchi, Rettore dell’Università degli studi Carlo Bo di Urbino – rappresenta un significativo esempio di sinergia tra diverse istituzioni con l’obiettivo di creare una necessaria massa critica capace di affrontare le complesse problematiche che riguardano oggi l’ambiente marino. Il livello delle professionalità coinvolte permetterà di svolgere un’attività di ricerca di altissimo livello in grado di collaborare con altre importanti realtà di ricerca di livello internazionale. Questo nuova realtà contribuirà a valorizzare il territorio e sarà di supporto alle istituzioni deputate alla tutela dell’ambiente”.
“Il mare è una risorsa primaria per l’umanità – afferma Sauro Longhi, Rettore dell’Università Politecnica delle Marche -non solo perché la vita è nata in mare, ma soprattutto perché l’equilibrio dell’intero pianeta si fonda sulla conservazione e valorizzazione di questa importante risorsa. L’Università Politecnica delle Marche ha corsi di laurea, anche internazionali, e collaborazioni con importanti università europee che mirano alla formazione di specialisti capaci di conservare e valorizzare le risorse marine. Questo centro di ricerca a Fano permetterà di incrementare significativamente le nostre attività di ricerca in questo ambito non solo per le risorse e i laboratori che si andranno a condividere ma soprattutto per le collaborazioni e contaminazioni che si creeranno tra i vari gruppi di ricerca che opereranno in questo laboratorio”.
“Il Fano Marine Centre costituisce un modello per il nostro Paese – dichiara Roberto Danovaro, Presidente Stazione Zoologica Anton Dohrn – perché vede finalmente insieme a lavorare fianco a fianco ricercatori di enti nazionali di ricerca (SZN e CNR) e docenti delle Università. Sarà una scuola per studenti, uno spazio aperto al pubblico dove i visitatori dell’acquario potranno vedere da vicino come si svolge la ricerca per la protezione e lo studio del mare Adriatico.”
“Il CNR – afferma Fabio Trincardi, Direttore del Dipartimento scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente del Consiglio nazionale delle ricerche – partecipa con IRBIM alla costituzione del Fano Marine Center, portando tutta la sua esperienza e la competenza dei suoi tre Istituti marini (450 persone in 15 sedi in tutt’Italia) come avviene nella collaborazione operante nella Stazione Marina Internazionale ospitata dal CNR a Capo Granitola (TP), inaugurata di recente, che vede la convergenza di tutti gli Enti di ricerca attivi sul mare in Italia e di numerose Università. Il Fano Marine Center renderà possibile svolgere ricerche integrate e multidisciplinari che vedranno protagonisti, in maniera sinergica, ricercatori afferenti a Enti di ricerca pubblica e a tre Università (Bologna, Urbino e Politecnica delle Marche), moltiplicando le interazioni e le possibilità di ricerca e formazione su temi rilevanti per la crescita blu nel Mare Adriatico, tra cui la gestione sostenibile delle risorse, le biotecnologie blu e la conservazione dell’ambiente marino”