E’ in corso in queste ore presso l’hotel Terme Capasso di Contursi Terme il corso di aggiornamento su “L’uso dei sostituti dermici in chirurgia ed ortopedia”, nato dalla collaborazione fra le divisioni di chirurgia generale (direttore dottore Ermanno D’Arco) e di ortopedia (direttore dottore Francesco Lisanti) dell’ospedale San Francesco d’Assisi di Oliveto Citra.
E’ Vito Gargano (nella foto), flebologo ebolitano, dirigente medico I livello divisione chirurgia generale dell’ospedale, a spiegare in qualità di responsabile scientifico del corso, le innovazioni in campo medico e l”importanza delle nuove tecniche in materia di chirurgia plastica ricostruttiva.
“Oggi i sostituti dermici rappresentano un’importante innovazione, rappresentando soluzioni rapide ed intelligenti che permettono di trattare situazioni gravi e complicate. I sostituti dermici si possono usare nelle ampie perdite di sostanza, riguardanti in blocco cute, sottocute e fascia muscolare con esposizione di tendini, articolazioni e ossa. Queste ampie perdite di sostanze sono causate, in genere, da: gravi traumi con esposizione ossea e tendinea; necrosi cutanee estese in seguito a sindrome compartimentale acuta e a fascite necrotizzante; asportazione ampia di cute, sottocute e fascia muscolare per eradicare carcinomi cutanei, melanomi, carcinomi a cellule di Merkel sia degli arti inferiori e superiori che del viso e del cuoio capelluto, nel rispetto della radicalità oncologica; vaste ulcere vascolari arteriose e venose, che possono condurre all’amputazione; ustioni di 3° grado; lesioni del piede diabetico. L’innesto di matrice di rigenerazione dermica- aggiunge il flebologo- agisce da sostegno e supporto per la crescita cellulare e la formazione di tessuto di granulazione. Inoltre esso stimola l’angiogenesi ed agisce come un chemio-attrattore per le cellule endoteliali, trattenendo e proteggendo i fattori di crescita”.
Il dottore Gargano spiega poi come avviene l’innesto cutaneo autologo: “è un’importante tecnica di chirurgia ricostruttiva, che normalmente si esegue circa 21 giorni dopo l’innesto di sostituto dermico. Si tratta di un trapianto di cute da un’area donatrice ad un’area ricevente nello stesso paziente. Può essere a spessore totale o a spessore parziale, che, a sua volta, può essere sottile, medio o spesso. Con questo intervento si velocizza il processo di guarigione, migliorando di molto il risultato estetico-funzionale ed evitando la formazione di una cicatrice retraente, che è causa di elevata morbidità.
Da dieci anni, mi occupo di chirurgia di salvataggio dell’arto superiore e dell’arto inferiore, utilizzando una serie di tecniche innovative di chirurgia vascolare e di chirurgia plastica ricostruttiva. Nell’intera ASL Salerno non esistono centri dedicati a questo tipo di specializzazione e per questo operiamo pazienti provenienti da tutta l’ASL Salerno, dalle province di Napoli, Caserta e Benevento ed anche da altre Regioni (dalla Basilicata, dalla Calabria, dalla Sicilia). Per le ulcere vascolari degli arti, un intervento di chirurgia plastica ricostruttiva va proposto quando non guariscono nonostante siano state trattate correttamente con medicazioni, bendaggi, farmaci. Le ulcere vascolari sono spesso molto estese ed possono assumere caratteri di particolare gravità con dolore importante, una cattiva qualità di vita e rischio elevato di amputazione”.
Attualmente in Italia circa 800.000 pazienti soffrono di ulcerazione cutanea. L’incidenza è destinata ad aumentare, in relazione all’allungamento della vita media. La cura delle ulcere rappresenta una delle prestazioni sanitarie più costose in assoluto per il SSN con una spesa di circa 1 miliardo di Euro/anno come solo costo ospedaliero, al quale vanno sommati i costi indiretti, pari a 460 mila giornate lavorative perse dai malati e dai loro familiari. L’ulcera cutanea rappresenta, quindi, una patologia ad elevato impatto sociale.
“Con la chirurgia plastica ricostruttiva– precisa ancora il dottore Gargano- possiamo portare a guarigione in tempi rapidi (10-15 giorni) vaste lesioni cutanee croniche, in particolare degli arti inferiori, attive da molti anni (a volte più di 10), con un risultato funzionale eccellente. Nella nostra esperienza la chirurgia plastica ricostruttiva si è dimostrata altamente efficace e sicura, consentendo una guarigione rapida e funzionale delle ampie perdite di sostanza, che altrimenti non sarebbero mai guarite. In particolare abbiamo operato con successo pazienti con ulcere circonferenziali ad entrambe le gambe, in cura da più di 24 anni, in notevole peggioramento clinico generale e locale. Recentemente abbiamo incominciato ad usare tecniche innovative di medicina rigenerativa, utilizzando le cellule mononucleate autologhe da sangue periferico e le cellule estratte dalla frazione vascolo-stromale del tessuto adiposo addominale, con presenza di cellule staminali”.
Ma per ottenere risultati eccellenti occorrono attrezzature altamente tecnologiche che consentono di trattare al meglio la cute ed è lo stesso Gargano a presentarne un elenco: “la terapia pressione negativa (applicazione di una pressione sub-atmosferica sul letto della ferita) ci consente un’ottima preparazione del letto di ferita per il successivo intervento chirurgico. In sala operatoria, si usa molto l’idrobisturi, che è un sistema idrochirurgico per il taglio, l’ablazione e la rimozione del tessuto danneggiato o necrotico; possiamo così incidere, tagliare ed aspirare sia il tessuto necrotico sia i contaminanti in modo preciso e senza i traumi. Il dermatomo elettrico è indispensabile per il prelievo cutaneo, perché permette di prelevare con estrema precisione sottili stati di pelle e di salvaguardare gli strati più profondi del derma, in modo da avere una riepitelizzazione spontanea delle aree donatrici. Il mesher, infine, ci consente di ampliare le potenzialità di copertura degli innesti anche di 4 o 5 volte”.
L’impegno del dottore Vito Gargano nella gestione dell’ambulatorio di Flebologia, Chirurgia plastica ricostruttiva e piede diabetico dell’ospedale di Oliveto Citra è dimostrato anche dai numeri: dal 2003 sono state erogate più di 20.000 visite ambulatoriali e oltre 4.000 gli interventi chirurgici effettuati.
A testimoniare l’efficienza e l’alta specializzazione del piccolo ospedale di Oliveto Citra i numerosi interventi chirurgici specialistici su pazienti in condizioni disperate menzionati dagli organi di stampa e la pubblicazione su “Annals of Vascular Surgery” di uno studio valutato nell’ambito dell’ 8^ congresso internazionale Aortic surgery al San Raffaele di Milano, nel dicembre del 2018.
“E’ motivo di soddisfazione per tutta l’equipe chirurgica ed anestesiologica dell’Ospedale di Oliveto Citra, ma questo ha richiesto e richiede un notevole impegno da parte di tutti. La mia attività professionale mi piace, ma è anche molto impegnativa. Eppure mi appassiona”.