E’ nell’ambito della più grande iniziativa nazionale di promozione della lettura “#Io leggo perché”, organizzata dall’associazione italiana editori, che proseguono gli incontri tra gli scrittori e gli alunni dell’istituto comprensivo “Giacinto Romano” di Eboli (Sa), che quest’oggi hanno avuto modo di conoscere Vittorio Moscarelli e la sua ultima fatica letteraria “La mia città”.
Gli studenti di terza della scuola secondaria di primo grado hanno partecipato alla presentazione del libro e incontrato l’autore, lucano di nascita, ebolitano di adozione (trasferitosi in città da adolescente agli inzi degli anni ’50).
Lo scrittore, accompagnato dal figlio, ha presentato il suo ultimo lavoro edito da E-Press edizioni (giovane casa editrice di Buccino) raccontando di una Eboli in tutte le sue evoluzioni, dal dopoguerra in poi: storico/culturali, nonché economiche, con l’affermarsi di industrie alimentari, da quelle conserviere (come la fabbrica De Martino) al rinomato pastificio della famiglia Pezzullo.
Molto interessanti ed apprezzate le considerazioni su piazza della Repubblica: agli occhi di un bambino immensa, uno spazio di gioco enorme, per un adulto luogo di incontro e scambio di idee.
Ma a catturare l’attenzione della platea è stata la sua argomentazione in merito alla fuga dei cervelli: “E’ fondamentale sfruttare i telenti intellettuali del territorio, si rischia il depauperamento delle risorse culturali”.
Vittorio Moscarelli si è congedato regalando ai ragazzi il suo “Decalogo delle virtù smarrite” da ricercare ed utilizzare per migliorare la società.