Prime ore del pomeriggio, in una bella giornata di sole si è in strada per una passeggiata. Siamo in pieno centro urbano, a poche centinaia di metri da piazza della Repubblica e alle porte del centro storico.
Un tempo quartiere tranquillo, pulito, ordinato, animato da piccole botteghe artigiane e negozi di vicinato e pullulante di bambini che affollavano la vicina scuola elementare Borgo e la piccola chiesa dedicata a santa Rita, su via Spirito Santo. Oggi nel quadrilatero più rinomato della città (via Spirito santo, via Borgo, via Apollo XI, via Europa), dove insistono le palazzine di “forte apache” e le attività commerciali sono ridotte a un lumicino, la realtà è tragicamente diversa.
Il quartiere si presenta sporco, trascurato, impraticabile.
Non c’è angolo, portone o marciapiede libero da spazzatura che invade gli spazi rendendo la vita impossibile ai residenti e ai pedoni. Si preferisce passeggiare lungo la carreggiata per evitare tanto schifo.
L’inciviltà non ha limiti e spesso anche la tolleranza, ma assistere a tanto degrado pone degli interrogativi: è così difficile pretendere dai residenti decoro e rispetto delle regole? E perché non intensificare la pulizia di strade e marciapiedi e dotare il quartiere di cestini? Non ci vorranno premi Nobel per immaginare e realizzare un piano specifico di bonifica e per arginare la deriva a cui quest’ angolo di paese è destinato.
E quando l’accumulo di ogni sorta di oggetto è metodico e consolidato c’è chi vi si reca per frugare tra scatole e sacchetti. Uno spettacolo non certo gratificante.
Era un giorno qualunque in un assolato pomeriggio d’autunno.