MercatoZucchero sempre più amaro. Appello all’Ue dal Cibe

Federico Mazza22/06/2019
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Lo zucchero italiano è destinato a scomparire dalle nostre tavole se non si interviene con investimenti e azioni concrete soprattutto a Bruxelles. A lanciare l’allarme è la confederazione internazionale dei bieticoltori europei (Cibe) preoccupata sul futuro dello zucchero europeo. Per il presidente Massimiliano Giansanti, “Avevamo chiesto alle istituzioni Ue di attivare al più presto misure eccezionali, in Italia le superfici di barbabietole da zucchero in 11 anni si sono contratte del 62%,. Ora anche il Cibe ha ricordato come negli ultimi due anni non siano state adottate misure per il settore scosso da forti turbolenze, trasferendo più di due miliardi di euro dai produttori e dalle industrie agli utilizzatori di zucchero”.

Su richiesta del ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio, alla fine dell’anno scorso, “si è insediato a Bruxelles un gruppo ad alto livello che finora, però, non ha fornito indicazioni e proposte per far uscire lo zucchero dalla crisi”. Il Cibe ha denunciato una perdita pari al 30% sul reddito dei produttori europei, nonostante il livello più alto di produzione e qualità delle loro barbabietole. “Dopo l’Italia – spiega Giansantiè ora l’intero settore dello zucchero europeo in profondo rosso. La crisi, innescata dai bassi prezzi, ha colpito i paesi principali produttori nell’Ue, tanto che il gruppo tedesco Sudzucker ha annunciato la chiusura di cinque zuccherifici in Europa, di cui due in Francia”.

Le preoccupazioni del presidente di Confagricoltura sono condivise dal presidente dell’Associazione nazionale bieticoltori (Anb) Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi: “Da tempo prevedevamo la crisi del settore, che ora non è più solo un problema italiano, ma anche europeo, sul quale sia il ministero delle politiche agricole sia le nostre organizzazioni hanno gli occhi ben puntati, ma sul quale invece manca una risposta concreta e attiva delle istituzioni europee”. Anche per questo l’Anb sta mettendo in campo nuove strategie, come il progetto per la valorizzazione dei sottoprodotti delle polpe a fini energetici. “Occorre – conclude Giansantiil sostegno dall’Europa. Attendiamo proposte che prevedano benefici diretti per la produzione agricola incentivando così gli investimenti, che valorizzino lo zucchero italiano ed europeo, sfruttando i nostri punti di forza per mantenere questo settore di eccellenza e rilanciando una filiera essenziale per l’agricoltura e l’agroalimentare nazionale”.

 

Federico Mazza

Esploratore gastronomico

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