Smantellata dalla Polizia di Stato un’associazione a delinquere per truffa, falso e riciclaggio di marche da bollo, portando all’arresto di 15 persone tra Roma, Cosenza e nel Cilento. L’organizzazione riusciva attraverso una specifica strumentazione ad ottenere regolari patenti di guida per cittadini stranieri che ignoravano completamente il codice della strada non parlando neanche l’italiano. Nascondendo microfoni e microtelecamere sotto gli abiti dei candidati riuscivano a comunicare le risposte esatte ai quiz durante gli esami alla motorizzazione civile.
Gli stranieri pagavano dai duemila a i 3.500 euro per poter ottenere non solo la patente B (per auto) ma anche quella per guidare mezzi pesanti.
Sono finiti così in carcere otto componenti della banda, mentre sette agli arresti domiciliari, e altri sette indagati a piede libero.
Tutto ha inizio nel marzo del 2017 con un indagine a seguito di un controllo amministrativo in un’agenzia di pratiche auto di Roma, verrà arrestato il titolare (55enne) trovato in possesso di oltre 1000 marche da bollo di provenienza illecita e pronte per essere per il rilascio delle patenti di guida, dietro il pagamento di ingenti somme di denaro. A gestire l’organizzazione erano alcuni salernitani, tutti di stanza nel Cilento. Un 44enne e un 47enne, entrambi con precedenti di polizia per stupefacenti sono stati arrestati in qualità di promotori e organizzatori. Due donne sono finite ai domiciliari: una 38enne che suggeriva le risposte esatte ai candidati nel corso degli esami, e una 33enne che installava sui candidati gli strumenti tecnici necessari per svolgere gli esami ma anche un militare 35enne di Portici che vestiva i candidati nascondendo i microfoni sotto i vestiti.
I vertici dell’organizzazione, quindi, da Salerno si espandevano fino a Roma e in Calabria, portando i kit per gli esami, mettendo a disposizione delle autoscuole tutti i dispositivi elettronici necessari per consentire ai candidati il fraudolento conseguimento delle patenti.
L’attività di indagine ha consentito agli inquirenti di tracciare una mappa ben precisa, individuare gli organizzatori e i titolari di sei autoscuole a Roma, sei nella provincia di Cosenza ed una in quella di Salerno, oltre a numerosi candidati che hanno conseguito illecitamente le patenti.