Sempre più frequenti i matrimoni tra fedi diverse o tra cristiani di altre confessioni, che favoriti dai flussi migratori che hanno interessato la penisola negli ultimi decenni, con molta probabilità non avranno vita lunga, assistendo ad una ricaduta anche in ambito processuale canonico. Il 73% dei matrimoni misti, come riportato oggi dal quotidiano “Libero”, si rompe dopo tre anni nel caso in cui la coppia è formata da donne di credo cattolico e uomini di fede islamica.
Durante lo scorso anno il tribunale ecclesiastico interdiocesano salernitano (primo in Italia a costituirsi dopo il Motu Proprio di Papa Francesco_2017) ha discusso e deciso su 68 cause. Nella maggioranza delle sentenze il capo di nullità più invocato è la simulazione del consenso, segue per l’incapacità a contrarre matrimonio per ragioni di ordine psichico o psicologico. Solo due cause quelle che hanno ricevuto una sentenza negativa, Scompaiono le cause introdotte per violenza o timore e dolo.
Il tribunale Metropolitano ha ricevuto, inoltre, sette appelli dal tribunale di Basilicata per cause decise negativamente e ha svolto due processi detti brevi terminati con sentenza affermativa.
L’attività relativa all’anno 2018 sarà illustrata sabato 16 febbraio 2019, alle ore 10, presso il salone degli stemmi– palazzo arcivescovile di Salerno, in occasione della cerimonia inaugurale dell’anno giudiziario 2019 del Tribunale ecclesiastico interdiocesano Salernitano e del tribunale ecclesiastico metropolitano e d’appello.
Parteciperanno all’evento: Luigi Moretti, Arcivescovo Metropolita di Salerno-Campagna-Acerno, Orazio Soricelli, Arcivescovo Moderatore del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Salernitano, Michele Alfano, Vicario Giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Metropolitano e Don Pietro Rescigno, Vicario Giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Salernitano. La prolusione sarà affidata a S.E. Rev.ma Mons. Filippo Iannone, O. Carm., Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi sul tema “Matrimoni interreligiosi: situazioni complesse. Riflessioni canonistiche”.