“Carrierismo sfrenato, visibilità ricercata, ricerca di titoli di varia natura che nulla hanno a che vedere con la funzione giudiziaria, tutto questo nuoce e fa soffrire quei magistrati che tutti i giorni indossano la toga, punto e basta”, queste le parole di Leonida Primicerio, procuratore generale presso la Corte di Appello di Salerno nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario. “I giudici spesso non vengono valutati per le indagini o le sentenze, quanto per meriti di altra natura: incarichi, vuoto protagonismo, falso presenzialismo”.
“All’interno dell’esercizio delle nostre funzioni- prosegue il procuratore Primicerio nel suo intervento– si sta affermando sempre più una cultura burocratica in cui l’uomo è un fascicolo, è una pratica che deve essere smaltita. Stiamo assistendo a una deriva burocratica della giustizia, a un vero fenomeno di disumanizzazione. Occorre resistere”.
L’anno giudiziario come da copione si è aperto con l’intervento del presidente della Corte di Appello di Salerno, Iside Russo, che ha ricordato l’ex procuratore generale Lucio Di Pietro, da poco scomparso e salutato il procuratore uscente Corrado Lembo presente in sala. All’appuntamento, svoltosi presso il vecchio palazzo di giustizia, hanno preso parte l’intera classe forense, le autorità militari e quelle civili, tra cui i parlamentari Tino Iannuzzi, Gigi Casciello, Piero De Luca, Franco Castiello, Enzo Fasano, Nicola Provenza, Federico Conte, e il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli.
Nell’occasione sono stati diffusi i dati relativi alla gestione delle pendenze nell’ultimo triennio da parte delle due sezioni civili: carico pendente ridotto del 12%. Nella sezione penale l’eliminazione delle pendenze è pari al 35%.