CulturaDemos‘A vampa di Sant’Antuono, un culto arcaico che si rinnova

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Antica e radicata è la tradizione dei fucanoli (o delle vampe) che nel Salernitano, come in molte altre zone d’Italia, si ripete ogni anno la sera del 17 Gennaio, giorno che nel calendario cristiano è dedicato a Sant’Antonio Abate.
L’uso di incendiare grandi cataste di legno in realtà si ritrova anche nei culti pagani indoeuropei che basavano le loro tradizioni sul ciclo della natura.
Una delle tracce più chiare della tradizione dei fucanoli ci viene dal periodo imperiale romano, come riporta arcansalerno.com. Secondo quanto ci dice Ovidio, le ultime due settimane di Gennaio erano dedicate alle Ferie Sementine, periodo durante il quale le attività agricole si interrompevano poiché il freddo non consentiva di arare in modo corretto i terreni.

Durante le Ferie gli agricoltori omaggiavano le dee Tellus (Terra Madre) e Cerere con sacrifici animali e doni. Vi era inoltre l’usanza beneaugurante di accendere grandi pire: si riteneva infatti che il fuoco, elemento naturale allo stesso tempo distruttore e purificatore, propiziasse l’arrivo della Primavera.
Con l’espansione del cristianesimo le proprietà un tempo assegnate alle divinità pagane vennero trasferite alla figura di Sant’Antonio, un eremita egiziano vissuto nel III sec. d.C. il quale morì il 17 gennaio. Sant’Antonio, oltre ad essere considerato protettore degli animali, ebbe fama di guaritore dell’Herpes Zoster, una malattia virale popolarmente chiamata Fuoco di Sant’Antonio. Il trasferimento della tradizione delle Ferie Seminarie e delle divinità ad esse collegate alla nuova figura di Sant’Antonio fu una conseguenza di questo particolare aspetto del Santo.

Le celebrazioni

Fino ad alcuni anni fa la tradizione della Vampa era largamente diffusa sul territorio, soprattutto nelle periferie orientali che fino al secondo dopoguerra erano essenzialmente occupate da grandi distese agricole. Piccoli e grandi falò venivano accesi al suono di frasi propiziatorie come “Sant’Antuono Sant’Antuono, pigliate ‘o viecchio e ddance ‘o nnuovo!”. Negli ultimi anni si è invece diffusa la pratica di concentrare i fuochi in determinate aree dei quartieri, accompagnandoli con vere e proprie feste.
Particolarmente caratteristica è la Vampa che da alcuni anni si tiene nel Porticciolo di Pastena, organizzata interamente dalla comunità locale con il supporto di giovani artisti salernitani. Canti, balli, esposizioni artistiche fanno da cornice al grande falò che riconcilia la comunità con le sue antiche tradizioni.
In Campania è uso chiamare Sant’Antonio Abate “Sant’Antuono” per distinguere il santo egiziano dal portoghese, oltre che succssivo di circa mille anni, Sant’Antonio da Padova.

 

Luoghi in provincia di Salerno per lo spettacolo dei falò:

_ Campagna_ ore 17 (si ricorda la tragica morte del monaco e filosofo nolano Giordano Bruno, arso vivo sul rogo. Egli perfezionò le sue teorie a Campagna, dove nel 1573, nel Convento dei Padri Domenicani, annesso alla Chiesa di S. Bartolomeo, fu ordinato sacerdote e cantò la sua prima messa)

_ Salerno, porticciolo di Pastena_ ore 17_ associazione “Giù le mani dal porticciolo

 

 

Erika Muscariello

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