La tosse è un meccanismo normale dell’essere umano (per i tecnici: fisiologico) e protettivo, grazie al quale l’apparato respiratorio elimina le secrezioni e i corpi estranei. Il 13 ottobre scorso il prof. G. Longo ha tenuto un incontro sulla tosse, se interessati ne parleremo in un prossimo articolo, in cui ci ha spiegato che senza il riflesso della tosse l’essere umano rischia la morte e che bambini sani fanno in media circa 20 colpi di tosse al giorno.
La tosse può riconoscere numerose cause ma solitamente accompagna le frequenti infezioni delle alte vie respiratorie, per questo motivo è una delle cause di maggior ricorso al pediatra.
In questo appuntamento ci concentreremo sulla cura.
“Solo un rimedio della nonna? No, sembra proprio di no”. È l’incipit di una revisione del 2014 in cui il prof. Stefano Miceli Sopo (Clinica pediatrica, policlinico A. Gemelli, università Cattolica del Sacro Cuore, Roma) analizza i dati della letteratura più recente. La domanda scientifica posta è:
Popolazione: “Nei bambini con tosse acuta aspecifica”
Intervento: “La somministrazione di miele”
Confronto: “Rispetto a quella di un placebo o di un sedativo della tosse da banco”
Indicatore di esito: “Riduce la frequenza e la gravità della tosse?”
Perché nel 2014, ripeto 2014, avevamo tanti problemi da cercare una alternativa per la cura della tosse?
Anche se esistono numerosi farmaci per la tosse (espettoranti e mucolitici, sedativi, antistaminici, decongestionanti), non c’è alcuna evidenza conclusiva sulla loro reale efficacia. Le segnalazioni di effetti collaterali in età pediatrica, connessi con l’utilizzo di tali farmaci, hanno portato a una forte riduzione o divieto di utilizzo in alcune fasce di età (due esempi per tutti: i mucolitici sotto i 2 anni di età, i vasocostrittori nasali sotto i 12 anni).
* Nel 1997 l’American Academy of Pediatrics ricordava che l’utilizzo dei sedativi della tosse, anche quelli a base di destrometorfano (DM) e di codeina, non era sostenuto da sufficienti prove di efficacia. Smith e coll. concludevano, al termine di una revisione sistematica (RS) pubblicata nell’ambito della Cochrane Library, che: “Non ci sono buone evidenze né a favore né contro l’efficacia dei sedativi da banco per la tosse acuta aspecifica”. Kelly e coll. segnalavano, per la seconda volta, la possibilità di esiti fatali derivanti dall’uso di preparati a base di codeina. Australian Cough Guidelines avevano emesso una raccomandazione forte sia contro la terapia antitussigena con oppiacei sia a favore della riduzione di provvedimenti terapeutici per la tosse diversi dai demulcenti come il miele.
Dall’analisi della letteratura medica risultano 4 studi sull’uso del miele nella tosse acuta.
*Paul I. Arch Pediatr Adolesc Med 2007: confrontava miele di grano saraceno, destrometorfano e nessun intervento. I risultati dimostravano che: 1) il miele è superiore a nessun trattamento e uguale al destrometorfano; 2) il destrometorfano è uguale a nessun intervento.
Shadkam M.N. J Alt Compl Med 2010: confrontava il miele, il destrometorfano, la difenidramina e nessun intervento. I risultati erano che: 1) il destrometorfano e la difenidramina hanno maggiore efficacia del gruppo in cui non è stato fatto nessun intervento; 2) il destrometorfano e la difenidramina hanno la stessa potenza; 3) il miele è risultato superiore a tutti gli altri interventi.
Cohen H. Pediatrics 2012: confrontava varie tipologie di miele (eucalipto, agrumi e timo), in particolare miele chiaro e miele scuro. I risultati ottenuti dimostravano che tutti i mieli utilizzati erano superiori al placebo e che non c’era differenza tra i mieli utilizzati.
Miceli Sopo S. Non pubblicato: confrontava miele millefiori, destrometorfano e levodropropizina senza riscontrare sostanziali differenze tra gli interventi.
Il miele è solo effetto placebo?
Nonostante ben 4 studi, alla fin fine non possiamo essere proprio certi che l’effetto misurato non sia di tipo placebo e dobbiamo decidere se questo difettuccio ci turba molto. Di certo il miele è risultato di pari efficacia rispetto al destrometorfano, tra i più usati sedativi della tosse, nello studio di Miceli Sopo S. e in quello di Paul e coll., addirittura più efficace nello studio di Shadkam e coll..
Il destrometorfano, come altri sedativi della tosse, può causare effetti avversi anche importanti.
Il miele è abitualmente innocuo e ha anche importanti proprietà nutritive, se anche il beneficio osservato sulla tosse fosse solamente frutto di un effetto placebo, perché non usarlo? È difficile che il pediatra neghi un trattamento a un bambino che tossisce, molto difficile.
Allora il miele è meglio di altro, con tutta probabilità.
Quale miele scegliere?
Le linee guida australiane non si sbilanciano, suggeriscono l’uso del miele tout court. Ma, come ricordano Ashkin e coll., noi non sappiamo se tutte le varietà di miele possono dare lo stesso beneficio.
Sembra quindi che, in attesa di studi che dimostrino il contrario, la scelta del miele possa essere del tutto casuale e consona ai nostri gusti: al momento non è dimostrato quale miele sia migliore di altri.
Quale dose?
Non ci sono altri elementi che quelli derivanti da questi studi per scegliere la dose ottimale; si ritiene che una dose tra 5 e 10 ml possa essere utilizzata indipendentemente dall’età del bambino.
Conclusioni finali
Ashkin e coll. sottolineano come i genitori siano restii ad abbandonare i sedativi della tosse da banco e che cambiare i loro comportamenti al riguardo sia una battaglia difficile. Il miele può aiutarci a vincerla. Può darsi che il suo sia un effetto placebo, non è escludibile, ma è un alimento comunque suggerito, almeno al di sopra dell’anno di età, per le sue eccellenti proprietà nutrizionali.
Bruno Salvatore
pediatra di famiglia_ Eboli (Sa)