Ennesimo taglio ai compensi dei collaboratori de “Il Mattino”, il sindacato unitario dei giornalisti della Campania e la FNSI non ci stanno. Dopo il trasferimento della sede del giornale negli spazi della Torre Francesco al Centro Direzionale di Napoli dopo 56 anni nello storico palazzo di via Chiatamone, un’ennesima doccia fredda si abbatte sul quotidiano campano.
“Ad essere enormemente penalizzati- si legge nella nota- sono tutti quelli che non scrivono di Napoli città, quelli dell’hinterland e delle altre province della Campania subiranno un taglio di oltre il 60% del compenso, da 23 a 9 euro al pezzo”.
“Sono, infatti, state individuate tre fasce di prezzo, ma nella prima, che comprende articoli che vanno dalle 15 alle 40 righe rientra la stragrande maggioranza dei pezzi”. E ancora “si tratta del quinto taglio in pochi anni ai collaboratori di “fascia bassa”, un colpo durissimo che andrà ad incidere pesantemente sui redditi dei giornalisti, ma anche sulla qualità del prodotto. Il personale interno, infatti, è ormai ridotto all’osso e la maggior parte dei contenuti sono prodotti dai giornalisti non dipendenti. Se si fermassero i collaboratori per un giorno, il giornale non uscirebbe. Il Sindacato unitario giornalisti della Campania insieme alla FNSI è al fianco dei colleghi per ogni azione vogliano intraprendere contro questa decisione inaccettabile da parte dell’editore”.