AGORA'Cooperative sociali in difficoltà in attesa della riforma

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Dopo un lungo periodo durato 5 anni in cui il numero delle cooperative sociali in difficoltà è diminuito costantemente, passando da un 39,3% ad un 15%, nell’ultimo anno si registra una inversione di tendenza, con un +4,5% di cooperative sociali in difficoltà (19,5%) e una flessione, seppur lieve, delle imprese con un andamento in crescita (dal 42% al 40% ) e stabile (dal 43% al 40,5%). Lo dice il rapporto Impresa Sociale 4.0 di Isnet e Banca Etica, i cui risultati sono stati presentati nei giorni scorsi in Senato.

Secondo il rapporto, diminuiscono dell’8% anche le imprese sociali che prevedono incrementi del personale (31% del campione a fronte del 39% del 2017) anche se la maggior parte delle organizzazioni garantisce livelli di stabilità (+11,5% rispetto allo scorso anno). A conferma del valore sociale di queste imprese ad alta intensità relazionale, è significativo evidenziare che tra quelle con andamento economico stabile permane un atteggiamento fiducioso: il 78.2% delle organizzazioni prevede che l’organico resterà invariato. L’incertezza economica va di pari passo con la consapevolezza dell’importanza di avviare investimenti in innovazione. Crescono tutti gli indicatori legati a questo ambito (+13,7% di imprese che hanno sviluppato nuovi prodotti e servizi pari al 52,2% di segnalazioni; +8,3% che hanno indentificato nuove aree geografiche in cui operare pari al 32,3% segnalazioni). Contemporaneamente il 94% del panel dichiara che gli obiettivi di innovazione non sono stati completamente raggiunti, e che “si sarebbe potuto fare di più”.

I principali ostacoli riguardano una scarsa risposta del mercato sia pubblico che privato (43,6%, + 10% rispetto lo scorso anno) e la presenza di resistenze interne al cambiamento (34%, + 12,6% rispetto al 2017). Un trend che rivela un certo dinamismo dell’impresa sociale, che tuttavia, non sempre si accompagna ad una piena capacità di cogliere le opportunità. Edoardo Patriarca, senatore Pd e presidente del Centro Nazionale per il Volontariato, ricorda che nella scorsa legislatura “abbiamo fatto una grande riforma, che è quella del terzo settore, che spero abbia anno dopo anno una ricaduta importante nella vita del nostro settore”. L’importante è che adesso si parta al più presto con l’attuazione “affinché questa riforma abbia le gambe per cominciare a comminare”. E riguardo all’impresa sociale, “rispetto a questa crisi che dura da 10 anni e che ha avuto un impatto devastante e che forse non è ancora conclusa e va sostenuta, le imprese sociali spero possano rappresentare un elemento di grande valore e contaminazione per l’intero sistema produttivo, creando una serie di relazioni con il territorio e il sociale. E’ evidente che Il modello economico che abbiamo conosciuto negli anni 70 è giunto alla sua fine”.

Su questo aspetto l’Osservatorio Isnet ha realizzato, in partnership con Banca Etica, per il secondo anno consecutivo, l’approfondimento “Strumenti per lo sviluppo delle imprese sociali” con un focus su impresa sociale 4.0, per conoscere l’impatto delle nuove tecnologie sulle imprese sociali. I dati evidenziano l’importanza di accompagnare le imprese sociali su questi temi. Dei 10 aspetti considerati (robotica avanzata, nuovi materiali, sensoristica, intelligenza artificiale, stampa 3D, blockchain e moneta virtuale, veicoli che si guidano da soli, genetica e bioprinting, sharing economy, digitalizzazione dei processi) ad esclusione della ‘digitalizzazione dei processi’ sono complessivamente ben il 37% gli intervistati con scarsa consapevolezza. I valori di conoscenza e impatto positivo aumentano nel caso di organizzazioni con maggior propensione all’innovazione o per i settori di attività con ricadute elevate (ad esempio l’assistenza sociale per la robotica).

 

Redazione Eolopress

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