E’ il piatto simbolo dell’Italia: la pizza, e lungo lo stivale se ne sfornano ben otto milioni al giorno, quasi tre miliardi in un anno. Sebbene la pizza napoletana sia quella più famosa e riconosciuta a livello internazionale, altre tradizioni italiane hanno prodotto tipologie diverse: pizza sottile e croccante, pizza al taglio, pizza alla pala.
Gli ingredienti sono gli stessi, ma la forma e la modalità di cottura conferiscono un sapore diverso alle varie pizze. Negli ultimi anni per venire incontro alle esigenze e ai palati più diversi, molte pizzerie stanno sperimentando impasti con farine integrali, al kamut e così via.
A rilevare il trend di mercato è Cna Agroalimentare (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) in occasione della kermesse “Tutto Pizza” (21-23 maggio) svolta alla Mostra d’Oltremare di Napoli.
Dall’analisi, elaborata dal Centro Studi della Confederazione su dati di Infocamere e Infoimprese, emerge in particolare che le imprese che vendono pizza sono quasi 127mila di cui 76.357 sono veri e propri esercizi di ristorazione, 40mila sono ristoranti-pizzerie e circa 36.300 bar-pizzerie.
I pizzaioli impiegati nell’attività – si legge invece in una nota – sono quasi 105mila, ma superano i 200mila nei fine settimana.
Cna agroalimentare evidenzia inoltre che tra le preferenze di pizza vince la tradizionale sulla gourmet che è scelta da 8 italiani su 10 con una fascia di prezzo che non supera in un caso su due i 7 euro.