Torna a nuova vita l’antico monastero appartenuto ai frati camaldolesi, ubicato tra Puglietta e Camaldoli, nel comune di Campagna. La struttura risalente al 1600 d.C. riapre le porte con il centro diurno di formazione dedicato ai rifugiati e ai minori a rischio esclusione sociale.
Sui due ettari e mezzo di terreno con boschetto annesso e su cui insistono 70 alberi di ulivo secolari, la cooperativa agricola sociale “R-Accogliamo” punta alla realizzazione di attività laboratoriali sull’agricoltura sociale e l’ artigianato eco-sostenibile. In una terra dove la piaga del caporalato ha per decenni dominato incontrastata, profittando delle ondate migratorie che stagionalmente si sono riversate nei territori della piana del Sele, lodevole è il progetto messo in campo da tre giovani soci che, con un bagaglio d’esperienze nel settore socio-educativo, hanno deciso nel 2016 di costituirsi in cooperativa agricola sociale e di individuare in provincia di Salerno la sede del progetto.
“Si punta sull’agricoltura sociale per riscoprire il valore del lavoro, non solo come fonte di sostentamento ma come collante per una società più giusta e sostenibile– spiega Teresa Di Giuseppe, (in primo piano nella foto con il team) presidente della cooperativa R-Accogliamo, che aggiunge: “La situazione dei rifugiati e dei minori in provincia di Salerno non è affrontata con conoscenza e professionalità e alto è il rischio di caporalato per mancanza di strutture di formazione e servizi adeguati alle necessità e ai bisogni dei beneficiari”.
Si parte dalla terra e dalla cura del raccolto, per creare un ponte tra culture diverse favorendo l’interazione di comunità che seppur lontane, trovano la sintesi in progetti tesi a rendere gli uomini liberi da qualsiasi forma di schiavitù.
“Si deve andare oltre il semplice sistema di accoglienza e pensare che queste persone sono delle vere e proprie risorse di valori umani, volontà, determinazione e voglia d’imparare”, da qui muove i primi passi il progetto del Centro diurno di formazione che ha ricevuto in primo luogo il sostegno del comune di Campagna e dell’arcidiocesi di Cava de’ Tirreni che, tramite il Prestito della Speranza del Banco di Napoli, ha permesso l’acquisto di materiali e attrezzature, vantando partenariati con Confagricoltura Salerno e Legambiente Campania.
Oltre alla didattica attraverso corsi di lingua italiana, R-Accogliamo punta ad offrire opportunità di formazione professionale: l’intesa raggiunta con Confagricoltura Salerno, che ne ha sposato il progetto, consentirà stage e tirocini presso le aziende salernitane. “Omologare l’accoglienza e il lavoro socio-educativo ad un sistema chiaro di regole d’integrazione e conoscenza del Paese ospitante, sia linguistico che culturale, è la base della comprensione reciproca” – conclude il presidente.
*Foto_ Valentino Fellini Stassano
Intanto in via Camaldoli il lavoro è frenetico, le aule si riempiono di novelli studenti vogliosi di apprendere, in sede si svolgono corsi di lingua italiana per stranieri e corsi di educazione civica.
Si recuperano i terreni incolti e si pianta lo zafferano (Crocus Sativus), nonché ortaggi e frutta di stagione, oltre alle piante tintorie per la sartoria ecosostenibile realizzata in loco.
Attivi anche i laboratori di “Riciclofficina” e culinari dove si andranno a realizzare prodotti dolci e salati.
Ciò che spinge la cooperativa ad investire sul territorio è la possibilità di creare uno scambio concreto con la comunità ospitante, tanto è che le sale e gli ambienti dell’antico monastero potranno essere la sede per eventi e feste private.
*Foto in copertina_ Valentino Fellini Stassano