Saranno presentati al pubblico i risultati di una lunga e meticolosa ricerca durata sei anni sulle specie di molluschi terrestri provenienti dai monti Alburni. La sede scelta è Vallo della Lucania, nel cuore del parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Sarà l’occasione per presentare la “guida naturalistica di campo ai molluschi terrestri dei monti Alburni”.
Il volume, curato da Nicola Maio, Agnese Petraccioli, Paolo Crovato, Ivano Niero, Camillo Pignataro e Gaetano Odierna, è stato pubblicato dal Parco in collaborazione scientifica con il dipartimento di Biologia dell’università Federico II di Napoli, che riporta i risultati di una ricerca faunistica condotta dal 2009 al 2015 sulle specie di molluschi terrestri provenienti dai Monti Alburni. L’area di studio è un sito di importanza comunitaria (SIC) e una zona di protezione speciale (ZPS) all’ interno del Parco.
I molluschi, come riporta radio Alfa, sono stati confrontati con i dati disponibili in letteratura e i dati museali. Fino ad oggi, solo 10 specie di molluschi terrestri erano noti per i Monti Alburni attraverso i dati bibliografici. Lo studio ne ha individuate 71 rilevate sulla base dei dati di campo. Di queste, otto sono state confermate.
Particolarmente interessante è il ritrovamento di Vertigo angustior, una specie protetta in Europa che viene indicata come “vulnerabile” a livello europeo. Nel volume è proposta inoltre una Lista Rossa delle specie a rischio. Sono, infine, state censite per la prima volta nell’area di studio tre specie alloctone: Lucilla Scintilla, Lucilla singleyana e Paralaoma servilis.