BazArt«Showup»: in danza la storia di Heinz Skall al Moa di Eboli

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Una tesi di laurea che diventa dottorato e poi progetto per offrire una lettura nuova della Shoah attraverso l’arte della danza. Ad Eboli presso il MOA di Eboli andrà in scena “Showup– Come posso ricordare il volto che non so dimenticare”, lo spettacolo di teatro-danza che segna il debutto della MV dance Factory di Maria Vittoria Maglione e la regia di Eirene Campagna. 

 

Debutterà il prossimo 26 gennaio al Museum of Operation Avalanche di Eboli, lo spettacolo con la direzione artistica di Maria Vittoria Maglione, la regia di Eirene Campagna e le coreografie di Simone Liguori, che ha curato anche il progetto video di presentazione dello spettacolo.

“Showup” è un racconto drammatico liberamente ispirato dalla storia di Heinz Skall, perseguitato dal regime nazista e sopravvissuto alla guerra e all’Olocausto; una storia che è stata pazientemente ricostruita dalle sue figlie, che gli autori di “Showup” hanno conosciuto personalmente. Si tratta quindi di un’opera originale nata dal lavoro di ricerca storica condotto in prima persona dalla regista, la giovane ballerina Eirene Campagna, e che trae spunto dalle testimonianze di seconda generazione di figli e nipoti dei sopravvissuti all’Olocausto.

Già sold out la prima data del 26 gennaio, la MV dance Factory replicherà al MOA domenica 28 alle ore 19, mentre sono in programma le tappe di Battipaglia, Campagna e Salerno.

MV dance Factory è la compagnia di danza fondata e diretta dalla ballerina salernitana, insegnante e coreografa, Maria Vittoria Maglione, che ha raccolto attorno a sé un ensemble di giovani danzatori, tutti provenienti dalla provincia di Salerno.

«Il progetto nasce con l’intento di promuovere la danza come forma di cultura, mezzo di confronto oltre che di intrattenimento», spiega Maria Vittoria Maglione «e per affermare con forza il valore culturale ed espressivo di quella che è stata definita l’arte per eccellenza, quella capace in sé di racchiudere tutte le altre, dalla musica alle arti figurative».

 

Redazione Eolopress

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