«Abbiamo una visione chiara della stretta cooperazione che intendiamo mantenere con i paesi membri dell’Unione europea. Siamo stati parte dell’Unione per quarantaquattro anni. Partiamo dunque da una posizione di totale armonia, che intendiamo mantenere, specie dal punto di vista commerciale. Riteniamo che questo scenario sia il migliore possibile nell’interesse di tutte le parti coinvolte. Vogliamo raggiungere un’intesa doganale in grado di garantire una libera circolazione di beni e servizi senza alcun tipo di “frizione”, tariffa o barriera»: Jill Morris (nella foto), ambasciatore britannico in Italia si inserisce nel dibattito sulla Brexit con un’intervista concessa a “Civiltà del Lavoro”, il periodico della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro in distribuzione in questi giorni e disponibile in versione elettronica e completa sul sito della Federazione (www.cavalieridellavoro.it).
«La Gran Bretagna sta uscendo dall’Unione Europea, non dall’Europa. Personalmente sono orgogliosa di essere gallese, britannica ed europea – aggiunge il diplomatico -. Noi stiamo lasciando le istituzioni dell’Unione Europea, ma non i valori condivisi: il rispetto dell’uomo, della sua libertà di pensiero, della democrazia, del diritto. Tutti valori che il Regno Unito, un’antica e grande nazione che gode di un retaggio secolare di cultura cosmopolita, intende promuovere e difendere anche a livello internazionale, nelle sedi opportune, come ad esempio le Nazioni Unite, la Nato, il G7 o il G20».
L’intervista all’ambasciatore britannico in Italia è inserita nell’ambito dei servizi di presentazione del Convegno Nazionale che la Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro e il Gruppo Triveneto organizzano il prossimo 23 settembre a Verona.
Un appuntamento, quello nella città scaligera, intitolato “La sfida alle democrazie occidentali. Il quadro delle nuove relazioni internazionali. Il ruolo dell’Europa e dell’Italia”. L’evento, concluso dall’intervento del presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Antonio D’Amato, si articolerà in due relazioni di scenario (curate dal politologo David Held e dall’economista Carlo Cottarelli), interventi istituzionali (quelli del ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani) e due tavole rotonde (La prima: Democrazie, populismi e autoritarismi – La seconda: L’Europa difronte al bivio tra crescita e rigore: un falso dilemma). Nel numero di “Civiltà del Lavoro” in distribuzione, anche le interviste al Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, dopo gli interventi per mettere in sicurezza il sistema bancario italiano, e al segretario della Cei, Monsignor Nunzio Galatino in vista della Settimana sociale dei cattolici a Cagliari prevista nel prossimo mese di ottobre. Completano il periodico i profili dei neo Cavalieri del Lavoro nominati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo scorso 1 giugno e un forum sullo stato di salute e le potenzialità dell’industria del turismo italiana.
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