CronachePesca di frodo: «spadare» a largo di Camerota, salvata «caretta caretta»

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Sono stati scoperti all’alba al largo di Camerota dai militari della sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Salerno, due pescherecci intenti all’utilizzo di attrezzature illegali come le reti cosiddette “spadare”. Incastrati dalle immagini di una sofisticata termocamera sono stati fermati, operando il sequestro di due reti da posta derivanti e 500 chilogrammi di pesce spada e tonno rosso pescati di frodo. Nelle operazioni di recupero delle reti è stata salvata una tartaruga marina della specie “caretta caretta”. 

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Alle prime luci dell’alba del 7 giugno, gli equipaggi delle unita’ navali G.211 Gottardi e V.5004, durante un mirato servizio di perlustrazione di un’area di mare al largo di Camerota, intercettavano due pescherecci intenti ad eseguire attivita’ di pesca illegale mediante l’uso di reti da posta derivanti: uno dei due pescherecci, in particolare, veniva sorpreso durante le operazioni di recupero di una rete da posta derivante del tipo cosiddetto “spadara”, della lunghezza di oltre 6 chilometri.
Nonostante il goffo tentativo di abbandono dell’attrezzo vietato, il responsabile veniva incastrato dai militari operanti, attraverso le immagini videofilmate con la sofisticata termocamera in dotazione all’unita’ navale, che ritraevano tutte le operazioni di illecita pesca, per cui lo stesso era costretto ad accettare le contestazioni mosse nei sui confronti.

L’altro peschereccio fermato, invece veniva sorpreso ad effettuare attivita’ di pesca mediante l’uso di una rete da posta derivante del tipo cosiddetto “ferrettara” della lunghezza di circa 3 chilometri ad una distanza di circa otto miglia nautiche dalla costa, quindi in zona ove non e’ consentito l’uso di tale attrezzo. Inoltre, in questo caso, l’attrezzo veniva utilizzato impropriamente per la cattura di esemplari ittici non consentiti.
L’attivita’ descritta, costituisce l’epilogo di un’attenta opera di investigazione effettuata in tutti i porti della circoscrizione di competenza della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Salerno, nel corso della quale i militari hanno assunto le necessarie informazioni che hanno poi condotto al mirato servizio.
L’uso delle reti da posta derivanti del tipo “spadara” e’ stato messo al bando per effetto di precise disposizioni della Comunita’ Europea fin dal 2002 (Reg. CE 1239/98); per comprendere il grave danno recato all’ecosistema marino dall’uso di questo tipo di attrezzo, occorre sottolineare la totale mancanza di selettivita’ delle spadare in termini di varieta’ di specie pescate: l’obiettivo della pesca infatti, ossia il pesce spada adulto, rappresenta soltanto un quinto delle catture, mentre tutto il resto del pescato viene rigettato in mare morto o morente. Nel caso di specie, durante le operazioni di recupero della rete, all’interno veniva rinvenuto, per fortuna ancora in vita, un esemplare di tartaruga “caretta caretta”, che veniva immediatamente rilasciato in mare. Le reti spadare, negli anni passati, hanno devastato la popolazione mediterranea di capodogli, un tempo comuni e oggi iscritti nella “lista rossa” delle specie ittiche minacciate.
I due pescherecci fermati, dopo i rilievi effettuati in mare ed il recupero degli attrezzi vietati, sono stati condotti dalle unita’ navali della Guardia di Finanza, presso il porto di Palinuro, dove si e’ provveduto ad elevare le contestazioni previste: per le infrazioni riscontrate ai comandanti dei due motopesca saranno irrogate sanzioni amministrative per un totale di oltre dodicimila euro ciascuno e sottrazione dei punti sui titoli professionali. Come di consueto, il pescato posto in sequestro, dopo aver passato il positivo giudizio di commestibilita’ da parte dei dirigenti veterinari dell’ASL di Salerno – distretto 66, e’ stato devoluto in beneficenza ad istituti caritatevoli della provincia di Salerno

 

Redazione Eolopress

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