Tornano in costiera amalfitana i carabinieri del Noe che, con gli uomini della Capitaneria di Porto di Amalfi, hanno effettuato ulteriori controlli sugli impianti di trattamento delle acque. Scattano i sigilli per gli impianti di depurazione e trattamento dei reflui urbani dei comuni di Ravello, Atrani e Cetara. La disposizione è del gip di Salerno su richiesta della Procura salernitana che indaga su diciassette tra pubblici amministratori e gestori degli impianti.
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Secondo quanto emerso dalle indagini, i depuratori comunali sversavano reflui urbani in mare senza operare un’effettiva depurazione, immettendo in mare sostanze in concentrazione superiore rispetto ai limiti stabiliti dalle norme sulla qualità delle acque.
Tutti gli impianti di depurazione sequestrati, spiega il procuratore di Salerno Corrado Lembo, sono risultati privi di autorizzazione per lo scarico dei reflui in mare.
Le analisi hanno evidenziato l’inefficienza della depurazione, dati confermati anche dalle analisi eseguite dal personale del Laboratorio ambientale mobile della Guardia Costiera. Tale inefficienza ha provocato il “deturpamento delle acque antistanti i comuni di Ravello, Minori, Atrani e Cetara chiaramente percepibile per la formazione di schiuma in superficie, presenza di ampie chiazze di colore marrone in mare e dalla emanazione di odori molesti, situazione più volte denunciata dagli stessi cittadini a dimostrazione della non occasionalità degli eventi”.
Il gip di Salerno, ad esito di indagini condotte dal Noe dei Carabinieri di Salerno e dalla Capitaneria di Porto, ha disposto il sequestro dei tre impianti di Ravello in località Sambuco, Cigliano e Boschetto-Marmorata, i due impianti di Atrani in piazzale Marinella e via dei Dogi, e l’impianto di Cetara in località Porto. I nuovi sequestri si aggiungono a quelli di Amalfi, Praiano e Maiori operati dalla Guardia Costiera e dai Carabinieri del Noe negli ultimi mesi.