Cominciano a spuntare come funghi, qua e là: e la lista pare voglia allungarsi. Scoperto un altro immigrato che spingerebbe alla guerra santa, il jihad islamico che abbiamo tutti imparato a conoscere.
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Omar Rguibi: si chiama così l’uomo finito nel mirino della Dda di Salerno con l’accusa di istigazione a delinquere finalizzata al terrorismo internazionale. Lo racconta il quotidiano “Le Cronache” che al caso ha dedicato ieri l’apertura del giornale.
Il trentenne maghrebino, residente a S.Egidio del Monte Albino, tra Napoli e Salerno, incarna anche il paradigma spesso adombrato dalla sociologia giudiziaria: dai legami con i clan di camorra alla lotta agli infedeli, passando per il carcere, la conoscenza dei mezzi informatici, l’utilizzo disinvolto dei social media e un appeal in linea con il contesto “culturale” evocato. La pagina Facebook del sospetto reclutatore Isis -almeno fino a ieri sera- è di apparente normalità se non fosse per certa pubblicistica sfrenata contro carabinieri e polizia, condita da qualche immagine del Califfo di Baghdad, in un post addirittura sospettato di essere un ex agente del Mossad messo lì dagli israeliani per far ricadere sui musulmani le colpe delle nefandezze: grillini complottisti all’islamica, si direbbe. Altrove si notano bandiere nere con scritte arabe sinistramente note, annuncio di bombardamenti venturi su Roma in preparazione dalla Libia.
Sta di fatto che dall’altro giorno Omar Rguibi, salvo cambi di rotta dell’ultim’ora, si ritrova con un’indagine pesante sul groppone, seppur a piede libero. E’ noto alle forze dell’ordine perché coinvolto in un’inchiesta dell’Antimafia campana dal nome hollywoodiano, la “Taurania Revenge”, accusato di essere un pusher per conto dei gruppi legati ai clan Fezza-Petrosino-D’Auria. Gli approfondimenti in corso degli inquirenti consentiranno nelle prossime ore di avere un quadro più chiaro.
L’area interessata non è nuova a storie del genere (sempre che ne esista una ancora vergine): nella vicina Pagani il Ros arrestò qualche mese fa Fatah Kalily, algerino specialista in contraffazione di documenti per terroristi. Esattamente ciò che si sospetta di Djemal Ouali, l’altro algerino ammanettato dalla Digos un paio di giorni prima di Pasqua a Bellizzi, Salerno sud, perché fornitore degli attentatori di Parigi e Bruxelles. Non proprio gli ultimi arrivati.
(dal quotidiano “Libero” del 4 aprile 2016)