CronacheTerrorismo: nega l’algerino preso a Bellizzi. Il sindaco «si è in allerta»

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Siamo increduli ma non ci sentiamo in pericolo. Abbiamo una comunita’ musulmana ben integrata, ma siamo in allerta”. A dirlo è il sindaco di Bellizzi, Mimmo Volpe (nella foto), all’indomani dell’arresto in città di Djamal Eddine Oauli, il 40enne algerino accusato di falsificazione di documenti a fini terroristici.

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Per il sindaco Volpe, Oauli “stazionava in zona da non piu’ di due settimane”. “Abbiamo una comunita’ musulmana di 700 persone – dice – ben integrati con la nostra cittadina, c’e’ una moschea. Quindi non ci sentiamo in pericolo, anche se bisogna stare in allerta”.

Intanto l’algerino Djamal Eddine Ouali (nella foto), arrestato sabato scorso dalla polizia a Bellizzi (Salerno) in esecuzione di un mandato di cattura internazionale emesso dalla magistratura belga si dichiara estraneo ai fatti. “Non sono un terrorista, non so nulla di terrorismo e neppure di documenti falsi”: è quanto ha ripetuto a chi ha potuto avvicinarlo nel carcere salernitano di Fuorni 

L’algerino – che oltre, a dirsi innocente, è rimasto quasi sempre in silenzio dal momento in cui è entrato in carcere, salvo chiedere notizie della moglie, che è incinta – è accusato di aver fatto parte di una rete che produceva falsi documenti che sarebbero stati utilizzati anche da alcuni terroristi implicati nelle stragi di Parigi e Bruxelles. Ouali è detenuto in regime di isolamento, con controlli frequenti da parte della polizia penitenziaria. L’algerino comparirà il prossimo primo aprile davanti alla Corte d’Appello di Salerno, che dovrà decidere sull’estradizione in Belgio.

”Qui abbiamo circa 600 immigrati – dice il sindaco Domenico Volpe – sono integrati e non c’è mai stato nessun problema. Non escluderei l’ipotesi di un furto d’identità ai suoi danni”. L’amministrazione comunale comunque avvierà da domani un censimento degli immigrati e degli alloggi occupati.

Il primo cittadino ritiene che ci siano “punti di perplessita’ su cui gli inquirenti con il loro lavoro di intelligence faranno ampiamente luce. Perche’ – aggiunge Volpe – se uno straniero arriva a chiedere un permesso di soggiorno deve per forza avere residenza e un lavoro”.

Venti anni fa la comunità algerina era molto più numerosa di oggi – dice Rashid Bensani, 47 anni, algerino, dal 1992 in Italia. Rashid è il rappresentante degli immigrati della Cgil di Salerno e vive in una frazione di Capaccio-Paestum- solo nel Salernitano superavamo le 800 unità. Ora siamo rimasti in pochi, circa 150. E mi pare strano che l’uomo che hanno arrestato sabato pomeriggio abbia scelto il territorio di Bellizzi. Gli algerini che giungono in Campania si fermano a Napoli oppure, nel Salernitano, quasi sempre nella zona di Capaccio-Paestum. C’è una sola famiglia – aggiunge – che vive a Battipaglia. Nel territorio salernitano l’integrazione è stata automatica per le comunità nordafricane- sottolinea Rashid che frequenta la moschea di Santa Cecilia a Eboli (Sa)- siamo parte integrante di questa società. I miei figli si trovano benissimo ed hanno voglia di rimanerci perchè devono terminare gli studi”

 

 

Redazione Eolopress

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