AGORA'Territorio a rischio, i geologi fanno il punto: «mancano i presìdi»

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E’ fondamentale per un paese a rischio idrogeologico come l’Italia realizzare una rete di ‘sentinelle’ del territorio, ossia presìdi di geologi, che sorveglino le zone più vulnerabili in modo da mitigare i rischi idrogeologici, dalle frane alle alluvioni”, questo ha proposto oggi il presidente del Consiglio nazionale dei geologi, Francesco Peduto, alla conferenza stampa organizzata a Roma dall’Ordine dei Geologi della Campania. 

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”Esiste già un disegno di legge sui presìdi idrogeologici, ma giace in Parlamento”- ha detto Peduto. Ma oltre ai presìdi, per Peduto come anche per il consigliere Domenico Sessa, , è fondamentale anche “la prevenzione”, ovvero ”fare piani di emergenza reali, informare i cittadini e fare esercitazioni, dove è necessario, e non farli e poi chiuderli nei cassetti”. Secondo Vincenzo Morra del dipartimento Scienze della Terra dell’università Federico II di Napoli, “c’è bisogno anche di più ricerca in questo settore, partendo dallo studio della materia a scuola. Inoltre- ha aggiunto- nelle università ‘con la riforma Gelmini sono stati chiusi molti dipartimenti di Scienza della Terra che da 30 sono diventati solo otto”. Ed è stato Sandro Conticelli, presidente dei corsi di laurea in Geologia, a parlare di una notevole riduzione del numero di docenti in geologia nelle università italiane, dal 2008 è calato del 25%.

Redazione Eolopress

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