Cultura“Nordici e Sudici”: l’unificazione incompiuta di Scarpa

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Nell’ultimo decennio, complice anche la grave crisi finanziaria, si è acutizzato l’annoso divario tra il Nord e il Sud del nostro Paese, fomentando sempre più esasperanti spinte separatiste al Nord e nostalgie neoborboniche al Sud. La questione meridionale nasce e vive con l’Unità d’Italia, minandone cronicamente le fondamenta”. E’ quanto si sottolinea nella nota di presentazione di “Nordici e Sudici“, la ”ricerca controcorrente che ripercorre le tappe storiche e le ragioni politiche di una unificazione incompiuta.

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Dalle rapine dei Savoia al clientelismo democristiano, dalla Cassa del Mezzogiorno allo scandalo dei rifiuti”. Il volume di Riccardo Scarpa (Diana Edizione) sarà presentato venerdì prossimo a Caserta a partire dalle ore 17.30 presso La Guida Libreria (via Caduti sul Lavoro, 41-43), a cura dell’associazione Stampa della Provincia di Caserta.

Ne parlano, con l’autore, i giornalisti Michele De Simone, Franco Tontoli e l’ex sindaco di Caserta Gianpaolo Iaselli. Il revisionismo di Riccardo Scarpa ‘‘denuncia le storture e gli abusi di politiche unitarie sostanzialmente nordiste e perpetrate a danno del Sud, senza però sottoscrivere tutte le tesi assolutorie di un meridionalismo fazioso oggi di moda, come sottolinea Stefano Folli nella prefazione al testo. Per l’autore la salvezza dell’Italia passa per la rimozione di vecchie tare e mentalità radicate. Al Nord il compito di abbandonare i pregiudizi e ammettere i propri errori. Ad un certo Sud l’impegno di emanciparsi dalla logica dell’assistenzialismo con la quale è stato allevato da una politica malata cresciuta all’ombra del grande debito di stato”.

Prefazione di Stefano Folli. Introduzione di Matteo Salvini.Il governo Renzi – afferma Riccardo Scarpa – ha quasi evitato di affrontare il problema del Mezzogiorno. A parte la visita a qualche scuola siciliana, alla prefettura di Napoli e alla Reggia di Caserta, stiamo assistendo a una nuova fase della storica indifferenza verso la questione meridionale – disoccupazione giovanile al 43 per cento, delinquenza dilagante, nuove povertà – sulla quale è maturata una nuova questione, quella settentrionale. I fondi strutturali europei, che potrebbero portare al Sud risorse e posti di lavoro se ben utilizzati, quasi sempre ritornano a Bruxelles, perché i progetti – pochi – sono mal strutturati e quindi non finanziabili. Il ministro per la coesione Territoriale (Barca, del Governo Monti) è scomparso dalla compagine governativa. Eppure, una delle poche idee buone di quel governo, aveva coordinato e portato a termine buoni progetti in Abruzzo, Campania e Puglia. Ora il deserto assoluto”. “Il Sud – conclude l’autore – non si scrollerà mai più di dosso, in queste condizioni, la storica tendenza all’assistenzialismo clientelare. L’esempio della Germania, che in pochi anni è riuscita, con in fondi strutturali europei e quindi anche con i nostri soldi, ad allineare la vecchia Germania Est al modello occidentale, dovrebbe essere da guida, ma il governo Renzi è latitante su questo”.
Ansa

 

Redazione Eolopress

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