CronacheDopo 70 anni ha un nome il pilota Usa caduto ad Acerno

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Grazie al test del Dna ed alla comparazione delle impronte dentali è stato possibile identificare nell’americano Dewey L. Gossett il soldato che si trovava alla guida dell’aereo caduto ad Acerno (Salerno) il 27 settembre del 1943 durante la seconda guerra mondiale. La notizia è stata comunicata dalla Dpaa (Defense Pow/Mia Accounting Agency, la sezione del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti che si occupa di rintracciare i militari americani dispersi in guerra) all’associazione Salerno 1943 che da anni si occupa di dare un’identità ai soldati morti in guerra e che lo ha riferito all’Ansa.

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Di Gossett erano state ritrovate le ossa l’1 novembre 2014. Il riconoscimento avviene a poco meno di una settimana dall’identificazione dei resti di un altro soldato, il tedesco Walter Prochel, caduto durante la Seconda Guerra Mondiale e ritrovato nel 2012 nei pressi di Giovi. 

Gosset era nato il 28 febbraio del 1920 ad Arcadia, nel South Carolina. Con lo scoppio della guerra si arruolò nell’aeronautica americana. L’11 settembre 1943 venne impiegato nell’attacco a Troina durante la campagna di Sicilia. Il suo velivolo fu colpito da un proiettile di antiaerea al piano di coda e Dewey dovette impegnarsi notevolmente per rientrare alla base. La foto che ritraeva i danni subiti venne usata dalla stampa statunitense e fu intitolata “Take it – and come back safely” (“Prendere il proiettile e tornare a casa sano e salvo”). In seguito il suo reparto, il 527¸ Squadrone da Caccia dell’86¸ Figther Group, venne dislocato al “Sele Airport”. Il 27 settembre di 73 anni fa la sua squadriglia era di ritorno da una missione. Probabilmente aveva attaccato le truppe germaniche che si ritiravano dalla piana di Salerno seguendo la strada Acerno-Montella. Ad un certo punto l’aereo condotto da Gossett virò verso destra mentre gli altri andarono a sinistra. Fu visto dai suoi compagni di squadriglia per l’ultima volta nelle vicinanze di uno stretto canyon.

“Nel 2012 – spiega il presidente di Salerno 1943, Luigi Fortunato – siamo stati contattati da Joshua Frank, l’incaricato per l’Italia della Dpaa, il quale ci ha informato che il pilota del caccia A-36 da noi individuato quasi in cima al monte Accellica risultava ancora disperso. Ci ha chiesto di fare il possibile per ritrovarne il corpo. Stimolati anche dagli appelli di Nora Messick, nipote del povero aviatore, abbiamo continuato a inerpicarci in più occasioni lungo il versante della montagna fino a quando non siamo riusciti nell’intento. Nora ci ha informati che la sua famiglia ricevette nell’immediato dopoguerra una lettera da un uomo che affermava di avere notizie sulla sepoltura di Dewey e chiedeva un compenso in denaro per rivelarle. Le autorità militari consigliarono loro di non dare risposta a questa segnalazione in quanto si trattava di un atto di sciacallaggio. Forse chi accorse per primo sul luogo del disastro li nascose dopo aver preso le piastrine. Una stele commemorativa ha finora ricordato Dewey nella tomba di famiglia del cimitero di Arcadia. Spero che ora le sue spoglie possano avere una dignitosa sepoltura”.

Redazione Eolopress

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