«Nella mia collezione di tele non poteva mancare un’opera dedicata al presidente Silvio Berlusconi. Credo che dalla storia sarà ricordato, tra l’altro, come un uomo di grandissima creatività». Tra il desiderio e la realtà, il confine si assottiglia e così l’artista ebolitano Francesco Cuomo ha pensato bene di raggiungere Palazzo Grazioli a Roma per illustrare la sua tela direttamente al cavaliere. A far da Cicerone all’artista di Eboli altri due ebolitani di razza, il senatore Franco Cardiello e suo figlio Damiano, consigliere comunale di Forza Italia.
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Con “i marziani “, titolo dell’opera, l’artista gioca con l’ironia, terreno ‘elettivo’ di Berlusconi. «Ho immaginato il giorno in cui dovessero arrivare i marziani e Berlusconi sia lì ad aspettarli, in doppiopetto verde e il suo immenso sorriso. Ho voluto giocare sulla sua grande passione, le donne, cercando anche di sdrammatizzare un po’ su tutto ciò che è accaduto in passato. Il titolo completo dell’opera è “Presidente, sono arrivati i Marziani, Davvero! Ma le marziane? Ci sono?”.
L’opera ha tanti dettagli ironici, ma anche un po’ pungenti che vanno interpretati, d’altronde la satira e l’ironia devono essere così: dalla testa del presidente che ricorda la Tv, il suo grande amore, le sue orecchie paraboliche, dalla aureola che rappresenta il suo essere santificato, ma allo stesso tempo vuole rappresentare una moderna antenna con la potenza di comunicare ovunque, anche all’aldilà, la presenza della più vecchia antenna che tende a fuggire, in quanto obsoleta.
Il simbolo dell’annaffiatoio rappresenta la costanza, lui circondato da un’infinità di astronavi a forma di seni che rappresentano la “visione marziana berlusconiana”; il suo immancabile doppiopetto, in questo caso verde per adeguarsi all’evento, e lui sopra al mondo ben impacchetato e infiocchettato: un dono per le future inquiline, insomma. In basso a sinistra, le vecchie signore rappresentate da un topo triste per l’abbandono. La sedia d’oro e la scala rappresentano il potere. Tutto questo per me è solo una grande ironia creativa».