Quattro candidati per una sfida, le primarie del centrosinistra in programma il 6 marzo per scegliere il candidato alla carica di sindaco di Napoli. Dal veterano Antonio Bassolino al più giovane in gara, Marco Sarracino, passando per Valeria Valente ed Antonio Marfella, ecco i profili degli aspiranti alla poltrona di Palazzo San Giacomo. Escluso dell’ultim’ora dalla commissione di garanzia Umberto Ranieri.
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ANTONIO BASSOLINO – Il primo a rompere gli indugi con la candidatura arrivata prima di Natale è stato Antonio Bassolino che torna nell’agone politico sei anni dopo la sua ultima esperienza da governatore della Campania. Sessantanove anni a marzo, già sindaco di Napoli dal 1993 al 2000, e successivamente presidente della Regione Campania dal 2000 al 2010. Nel suo curriculum anche un’esperienza da ministro del Lavoro con il governo D’Alema.
VALERIA VALENTE – 39 anni, napoletana, laureata in giurisprudenza, e’ parlamentare dal 2013. E’ coordinatrice in Campania di Rifare l’Italia, la corrente del Pd che fa capo a Roma al presidente del partito Matteo Orfini e al ministro della Giustizia Andrea Orlando. Considerata a lungo una pupilla di Antonio Bassolino, e’ stata assessore comunale al Turismo della giunta Iervolino.
MARCO SARRACINO – Pesca consensi nell’area riformista Marco Sarracino. Classe 1989, studente di economia. Vive a Napoli, dove attualmente è segretario provinciale dei Giovani Democratici. Ha vissuto sei mesi in Spagna, a Bilbao, grazie ad una borsa di studio Erasmus. Dal dicembre 2013 è anche il più giovane membro della direzione nazionale del Partito Democratico.
ANTONIO MARFELLA – Oncologo dell’istituto Pascale di Napoli ed esponente dell’associazione ‘Medici per l’ambiente’, Antonio Marfella da anni è in prima linea sul tema della Terra dei Fuochi. Si è candidato con il Psi.
“Non accogliere le oltre mille firme di elettrici ed elettori del centro sinistra a sostegno della mia partecipazione alle primarie è una manifestazione di ottusità burocratica e un grave errore politico”. Lo afferma Umberto Ranieri, la cui candidatura alle primarie del centrosinistra a Napoli non è stata ammessa. “Il Pd a Napoli – spiega Ranieri – rischia di ridursi ad una sommatoria informe di gruppi e notabili che ne impedisce lo sviluppo e l’apertura alla società”. Ranieri si riferisce anche al consenso che la sua proposta di aprire le sottoscrizioni per le candidature alle primarie non solo ai tesserati del Pd ma anche ai semplici elettori: “Trovo singolare – dice – e sconcertante che dirigenti nazionali abbiano ritenuto fondata la richiesta di non limitare ai soli iscritti la scelta dei partecipanti alle primarie senza poi intervenire efficacemente perché fosse adottato anche a Napoli la procedura prevista a Milano e a Roma. Hanno condiviso una tale dissennata e misera condotta, escluso il giovane Marco Sarracino, i candidati Antonio Bassolino e Valeria Valente”.
“Ringrazio le elettrici e gli elettori di Napoli – conclude Ranieri – che, nel volgere di 48 ore, hanno sottoscritto la mia candidatura. Una barriera burocratica ne ha reso vano lo sforzo. Continueremo a lavorare perché il loro impegno generoso non si disperda ma prosegua nella battaglia civile per la nostra città”.