SaluteFarmaci a orologeria: la scoperta arriva da «Polifarma»

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Ottenute in Italia microsfere a ‘orologeria’ che liberano i farmaci a tempo controllato: gradualmente, o all’ora stabilita. I primi test sugli animali sono stati positivi e tra circa un anno è prevista la sperimentazione sull’uomo.

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Le microsfere sono frutto del progetto ‘Polifarma’ del Distretto dei materiali polimerici e compositi di Napoli (Imast) a cui hanno partecipato azienda biofarmaceutica Dompè, Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), università Federico II e università di
Salerno.

Costato circa 5 milioni di euro, il progetto è cofinanziato dal ministero dell’Università e Ricerca (Miur) attraverso il Programma Operativo Nazionale (Pon). La caratteristica che permette alle microsfere di rilasciare il ‘carico’ a tempo controllato è il materiale con cui sono state costruite.
“Partendo da molecole sintetiche che hanno l’aspetto di lunghe catene (polimeri), con modifiche e processi opportuni- ha spiegato la presidente di Imast, Eva Milella – è stato ottenuto un materiale che rilascia gradualmente la quantità di farmaco necessario e nel frattempo si degrada nel corpo umano”.

“L’obiettivo, ha sottolineato Marcello Allegretti, responsabile della Ricerca & Sviluppo Dompé, è valutare, con il rilascio controllato dei farmaci, le potenzialità terapeutiche di alcune malattie degli occhi, come il glaucoma, e malattie caratterizzate da sintomi che diventano più acuti all’alba (early morning pathologies), come asma e artrite, che costringono le persone a svegliarsi di notte per prendere i farmaci. Nel caso delle malattie dell’occhio-  ha proseguito- le microsfere potrebbero essere iniettate 1-2 volte all’anno e rilasciare il farmaco gradualmente, le cure attuali invece prevedono una iniezione al mese. Nel caso delle altre malattie, invece, le microsfere potrebbero essere assunte la sera, per liberare il farmaco di notte”.
Ansa

Redazione Eolopress

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