AGORA'Trasporti: pochi e vecchi. Legambiente, mappa dei disagi in Campania

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MAPPA DEI DISAGI

Il rapporto di Legambiente Campania sul servizio ferroviario per i pendolari elenca quelle che sono le situazioni ritenute più problematiche. ”Emblematica – è scritto nel dossier – la situazione della linea storica della Circumvesuviana che vanta circa 120mila viaggiatori al giorno che hanno visto un calo dell’offerta di treni del 30%. Le proteste, che si ripetono da ormai un anno, vedono insieme utenti e lavoratori della linea infuriati per l’eliminazione di moltissime corse al giorno.
I risultati dei tagli stanno provocando una serie di disagi clamorosi per i cittadini dell’Hinterland napoletano, rischiando di trasformare sempre di più le periferie napoletane in aree mal collegate e sempre più lontane dalla città.
I disagi riguardano anche le stazioni, che vedono la chiusure di 22 biglietterie, e l’affollamento sempre più insostenibile delle banchine di attesa.

Gli elettrotreni in dotazione sono 142 di cui: 83 costruiti negli anni ’70, 35 costruiti all’inizio degli anni ’90 e 24 costruiti nel 2008/09. Dei 142 treni, ne circolano giornalmente 40-43, mentre ne servirebbero almeno 92 per garantire un servizio efficiente. Gli ultimi 2 anni hanno visto la ex-Circumvesuviana al centro delle cronache locali a causa di gravi incidenti, come il deragliamento di un treno che viaggiava ad una velocità troppo elevata in curva, oppure travolgimenti di automobili ai passaggi a livello.
Nel corso dell’ultima estate purtroppo si sono aggiunte altre soppressioni, con addirittura 26 corse cancellate, otto delle quali riguardanti la linea Napoli-Nola-Baiano”.
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”Si sono registrati disagi gravissimi anche per i 37.000 pendolari (in calo rispetto ai 45mila di anno fa) che quotidianamente usufruiscono delle linee Circumlfegrea e Cumana. I disagi riscontrati dai pendolari – altro capitolo del dossier – riguardano la mancanza di un numero sufficiente di treni ed i continui problemi tecnici che riscontrano quelli in circolazione. Le conseguenze sono inevitabilmente il sovraffollamento ed i ritardi e purtroppo anche la scelta da parte di molti utenti di utilizzare la macchina per i propri spostamenti.
In comune a tutta la linea rimane la fatiscenza di molte stazioni, abbandonate e vandalizzate, e per buona parte sprovviste di biglietteria o di obliteratrici, per non parlare dei numerosi stop legati a guasti tecnici. I treni dell’ex Sepsa sono 32, di cui: 10 costruiti all’inizio degli anni ’60, 7 costruiti alla fine degli anni ’70 e 13 costruiti durante la prima metà degli anni ’90, a cui vanno aggiunti i 2 nuovi convogli entrati in funzione. La frequenza delle corse è di un treno ogni 20 minuti, ma i ritardi sono all’ordine del giorno anche a causa della soppressione di quasi il 50% dei treni avvenuta negli ultimi anni, accompagnati dagli scioperi del personale, che per mesi non ha ricevuto stipendio, e dei casellanti che durante la primavera hanno causato numerosi disservizi, come la chiusura delle stazioni dove ci sono passaggi a livello”.

Per LegambienteCampania ”anche la linea Napoli-Avellino è stata oggetto di un taglio enorme e che ha addirittura portato ad una parziale chiusura iniziale per poi ristabilire solo il 10% dei treni che in precedenza vi circolavano e comunque eliminando i treni diretti tra i due capoluoghi. Al momento le due città vedono 7 “collegamenti” al giorno, tra cambi ed autobus sostitutivi ed un tempo minimo di percorrenza di 2 ore e 10 minuti. La ferrovia Alifana, lunga circa 80 km, è un’altra delle linee che negli ultimi mesi è stata spesso protagonista di numerose lamentele da parte dei pendolari, a causa di molteplici ritardi, soppressione di corse, ma soprattutto per la precarietà dei mezzi su cui viaggiano, caratterizzati dall’assenza di aria condizionata d’estate, da sediolini e carrozze antiquate e da uno scarso servizio di pulizia.
Si tratta di una linea su cui viaggiano convogli diesel anche se da svariati anni l’opera di elettrificazione è praticamente finita.

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Al momento attuale la gestione di EAV (Ente Autonomo Volturno) vede l’utilizzo di 8 treni, mentre le corse sono assenti nei giorni festivi in quanto sostituite con bus”. ”Infine altra situazione critica è quella delle metropolitane di Napoli. I finanziamenti per la linea 1 sono stati predisposti e si prevede quindi che sarà completata per il 2018 questa opera fondamentale che collegherà Napoli dal centro verso Est, da piazza Municipio a Capodichino, servendo un bacino di utenza potenziale di 600 mila persone. Forse sottovalutata ma al contrario di vitale importanza è il prolungamento della linea 6 della metro napoletana. Anche questa opera affronta gravi ritardi nella realizzazione ed è praticamente inutilizzata al momento vista la limitata lunghezza della tratta in funzione oltre che per via del percorso parallelo alla linea 2.
Per questi motivi dal 2011 la linea è chiusa nei giorni di sabato, domenica e nei giorni festivi ed è aperta nei restanti giorni soltanto di mattina.
La tratta in costruzione prevede il prolungamento verso il centro cittadino, da Mergellina a Municipio, con 3 stazioni intermedie. La nuova tratta in questo modo permetterà un rapido collegamento con il centro cittadino”, conclude il dossier.
Ansa

 

 

 

 

 

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Redazione Eolopress

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