Non potranno votare alle elezioni vere perché non ne hanno diritto, però far fare loro un giretto democratico sulla giostra delle primarie regala sempre un brivido di civica correttezza. Pazienza se poi è tutta un bluff. Sedicenni italiani e stranieri di ogni età, che per la legge non hanno i requisiti per l’elettorato attivo, sono mobilitati per concorrere alla famosa festa della democrazia: che in genere, la festa la fa alla regolarità della gara.
Succede ora che in Campania spunti fuori un altro caso imbarazzante. A Vincenzo Napoli, sindaco facente funzioni di Salerno, ex capo staff della “belva” De Luca appena tramortito da un surreale incrocio di sentenze penali e civili, è sfuggita di mano: ieri ha mandato un sms alle truppe cammellate del Pd salernitano, che più chiaro non si può: «Sedicenni ed extracomunitari per votare alle primarie del primo marzo devono iscriversi presso la sede del Pd di via Manzo entro domenica 22 p.v. con documento di identità. Sabato e domenica la sede è chiusa: avvertite (la segreteria) per far raccogliere le pre – iscrizioni. Grazie». Dal punto di vista formale non c’è problema perché il regolamento lo consentirebbe. Nella sostanza, invece, c’è ed è grande quanto una casa: certifica, ove mai ce ne fosse bisogno, che le primarie sono una barzelletta.
Una volta ci pensavano Cgil e surrogati ad organizzare i supporter ai congressi: oggi conta solo la moneta e quanti stranieri si riesce a trascinare dinanzi all’epica scelta tra un Renzi o un Cuperlo. Neppure sanno chi siano ma li scelgono, diciamo: sparsi qua e là sul territorio abbondano marocchini, albanesi, tunisini, romeni, ucraini, lituani, pakistani, cinesi preoccupati di chi potrà essere il candidato che rappresenti il glorioso popolo della sinistra. Stavolta si trattava di mobilitarsi a caccia di stranieri e ragazzini per le pre-iscrizioni, necessarie per il 1 marzo, quando la Campania si sveglierà intera per tuffarsi nell’irrinunciabile giornata democratica. Se non finirà in sparatoria sarà un successo.
Enzo Napoli, sindaco che sostituisce un De Luca infuriato con il “suo” Pd impegnato ad estrometterlo dalla partita, rischia di essere sommerso di polemiche dopo che la notizia è stata diffusa dal quotidiano Cronache: sui social e sui media la scivolata di una figura istituzionale che queste cose -in teoria- manco dovrebbe saperle, è già tirata da tutte le parti. Ma il fatto resta.
Come resta pure l’altra notizia sul versante della telenovela primarie: un sondaggio commissionato dal Partito socialista (quel pezzetto che è ora al governo) alla Digis srl, ha rivelato quel che Gennaro Migliore, passato al Pd da Sel e portato in palmo da Pina Picierno e Renzi, fa flop e supera soltanto Nello Di Nardo -vecchia volpe Idv che se glielo chiedi ora neppure sa chi sia Di Pietro– col 37,2% del popolo delle primarie disposto a votarlo. Anche Marco Di Lello lo sorpassa, per dire. E chi è che sembra avere i numeri dalla sua? Proprio quel De Luca che, simpatico anche a destra, straccia tutti col 47,5% dei consensi. Il Pd ce la mette tutta per disfarsene. E Caldoro gongola.
Peppe Rinaldi (dal quotidiano “Libero” del 22 febbraio 2015)