DemosMaternità e infanzia: “fiocchi” solidali al Cardarelli

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Mamme Cardarelli Save the Children

NAPOLI- In poco più di un anno di attività presso l’ospedale Cardarelli di Napoli, 520 neo e future mamme e 523 bambini, insieme ai papà e ad altri adulti di riferimento, hanno potuto ricevere un sostegno specifico pre e post parto a loro dedicato, grazie al progetto Fiocchi in Ospedale realizzato da Save the Children, l’Organizzazione che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti, in partnership con l’associazione PIANOTERRA e in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera stessa.

 

 

Un primo bilancio dell’intervento, avviato al Cardarelli nel luglio 2013 per offrire sostegno e assistenza a tutte le neo o quasi mamme e ai loro bambini, con una particolare attenzione alle donne in situazione di fragilità economica, sociale o psicologica, è stato presentato oggi presso l’Azienda Ospedaliera in un convegno dedicato alle istituzioni e gli attori pubblici e privati che hanno partecipato al progetto o operano in ambito materno-infantile sul territorio. Sono intervenuti, tra gli altri, Anna Borrelli, Direttore Programmazione e Pianificazione Sanitaria UOSC, Giuseppe Cirillo, Associazione Culturale Pediatri, Stefano Zappelli e Aniello Pugliese, rispettivamente Direttore Neonatologia-Nido e Direttore Terapia Intensiva Neonatale del Cardarelli, Raffaela Milano, Save the Children e Flaminia Trapani, PIANOTERRA.

“L’arrivo di una nuova vita rappresenta un momento particolarmente delicato per la mamma e per l’intera famiglia. In Italia una donna su dieci soffre di disturbi post-partum e di queste, il 20% rischia, entro il primo anno di vita del bambino, di divenire vittima di forme gravi di depressione, mentre 1 su 3 va incontro a forme meno gravi che si attenuano nell’arco di 5-6 mesi dopo il parto. A questo si aggiungono, nel caso di particolari fragilità materne o familiari, i problemi legati ad esempio a condizioni di povertà assoluta, che riguarda ormai purtroppo il 14,1% dei minori in Campania, alla troppo giovane età dei matrimoni precoci, a situazioni di solitudine o mancata integrazione nel caso di genitori immigrati, tutte realtà che abbiamo ripetutamente incontrato nella nostra attività qui a Napoli, e che possono compromettere il benessere dei neonati e la stabilità del contesto familiare fino alle conseguenze più gravi,” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children. “La disponibilità di un sostegno attento e dedicato prima e dopo il parto, che inizia subito all’interno della struttura ospedaliera e può continuare successivamente, se è il caso, anche all’esterno, può fare la differenza e attivare le migliori risorse dei genitori e della comunità in favore dei bambini nuovi arrivati.” 

Fiocchi in Ospedale a Napoli nasce nell’ambito di un programma pilota nazionale di Save the Children che ha come obiettivo quello di tutelare e promuovere il benessere dei bambini fin dai primi momenti di vita e che ha preso il via nel 2012 a Milano (Niguarda) e Bari (Policlinico), e coinvolge ora, dall’autunno 2014, anche l’Ospedale Gemelli di Roma.
L’intervento della durata di due anni realizzato presso l’Ospedale Cardarelli, dove avvengono una media di 1.000 parti all’anno, di cui più di un terzo con assistenza a mamme con gravidanza definita “a rischio”, si è posto l’obiettivo di accompagnare i neo genitori, soprattutto in condizioni di particolare vulnerabilità, sociale e psicologica, creando attorno ad essi un ambiente sereno e forte, grazie al supporto e ai servizi per la cura dei primi importantissimi giorni e mesi di vita del bambino.

Le attività di ascolto e consulenza individuali o di gruppo (compresa la mediazione linguistico-culturale se necessaria), realizzate da un team specializzato in uno spazio dedicato all’interno dell’Ospedale – Padiglione C, secondo piano, aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16 (solo il lunedì dalle 10 alle 14) -, comprendono il sostegno all’allattamento, accudimento e puericultura, supporto psicologico e sociale, e si estendono anche al rafforzamento delle collaborazioni tra i reparti di ostetricia e terapia intensiva neonatale, alla facilitazione delle collaborazioni tra le unità del materno-infantile e i servizi territoriali per la presa in carico dei casi di malessere genitoriale e di disagio socio-economico, e alla realizzazione di una dimissione protetta nei casi particolarmente critici (mamme sole, giovani, neomamme straniere, donne in condizioni di povertà economica, emergenza abitativa, tossicodipendenze o sfruttamento) con un supporto continuativo.

Grazie alle attività svolte, Fiocchi in Ospedale è diventato un punto di riferimento anche per le donne in gravidanza: la realizzazione di un corso pre-parto “last minute” per spiegare alle donne in attesa del primo figlio quello che succederà da lì a poche ore è una delle attività più richieste dalle partorienti. Gli operatori di Fiocchi in Ospedale promuovono inoltre l’orientamento ai servizi del territorio e una rete di sostegno tra le mamme stesse: gruppi di confronto e supporto tra neo genitori di bambini nati prematuri, organizzazione di momenti di scambio di materiale per i neonati (vestitini, passeggini e accessori per i piccoli) e incontri con esperti su esigenze specifiche.

Redazione Eolopress

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