ARCHIVIOFotografia: a Napoli sinergie in campo per la collezione Piccirilli

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Eleonora Duse Amelia Rosselli Pincherle

NAPOLI- Dal 3 al 18 giugno 2014 alla Biblioteca Nazionale di Napoli una mostra a forze congiunte tra l’Archivio Parisio, che Stefano Fittipaldi ha coraggiosamente rilevato qualche anno fa, e la Biblioteca Nazionale di Napoli che tira fuori dai faldoni e dagli album le fotografie della collezione Piccirilli, per documentare la ritrattistica fotografica di fine ottocento-inizio novecento, mettendo a confronto varie tecniche fotografiche, ed offrendo uno spaccato storico e culturale dell’epoca.

 

Inaugurazione 3 giugno ore 16,30 con Stefano Fittipaldi, Mauro Giancaspro, Antonella Basilico Pisaturo, illustreranno la mostra Rosa Rossi, Assunta Torres.

Fotografie alcune di particolare valore artistico, ritratti di personaggi più o meno noti, infatti, in mostra accanto a foto di famiglia , compaiono immagini di re,regine, principi, oppure di personaggi militari, di artisti o di importanti uomini politici del momento, vendute dagli stessi studi fotografici, o
anche di attrici e attori famosi. Colpiscono un ineffabile ritratto di Eleonora Duse (a sinistra nella foto) una fascinosa duchessa Elena d’Aosta, una bellissima Amelia Rosselli Pincherle (a destra nella foto) con un libro tra le mani, un intenso ritratto di Maxim Gorky, un insolito Salvatore di Giacomo da giovane, con dedica autografa a Luigi Piccirilli, un serioso ritratto del futuro presidente della Repubblica italiana Luigi Einaudi.

La Raccolta Piccirilli− custodita nella Sezione Napoletana della Biblioteca Nazionale di Napoli − è una ricchissima collezione di incisioni di pregio,fotografie, cartoline illustrate, frontespizi, litografie, ritagli di giornali. Una raccolta per molti versi eccezionale, appartenuta al marchese Luigi Piccirilli (1889-1935), ispettore onorario presso la Sovrintendenza Bibliografica di Napoli, appassionato bibliofilo, collezionista accuratissimo.
Il Fondo Piccirilli, rappresenta l’esempio della ricerca di un amante della fotografia, di un appassionato collezionista, Luigi Piccirilli, che raccolse circa 5000 foto, una collezione che, al là del numero elevato di foto, è arricchita da molti contenitori fotografici, sono album dei primi del Novecento dall’elegante ed a volte preziosa fattura, che svolgevano la funzione di libri illustrati della genealogia familiare e della mitologia sociale.

Un consistente numero di «carte da visita» , grandi appunto come dei biglietti da visita, cui si deve il loro nome, sono raccolte in album di diverso formato, con copertine in pelle o stoffa, decorate con fregi, disegni
e borchie utili al meccanismo di chiusura. Più numerose le foto in formato «Salon» o «Cabinet», un formato che, più grande del precedente ed elaborato dopo il 1866, dava modo al fotografo di esprimere al meglio le sue capacità tecniche e artistiche, a cui si aggiunge un cospicuo numero di foto dal formato ancora più grande, contornate nella quasi totalità da eleganti passpartouts.

In mostra circa quaranta ritratti realizzati fra la fine degli anni Venti e gli anni trenta, da Giulio Parisio, che evidenziano l’evoluzione del concetto di ritratto fotografico, da quello ottocentesco dei vari fotografi presentinel fondo Piccirilli a quello di Giulio Parisio.

Giulio Parisio (Napoli,1891-1967) iniziò ufficialmente la sua attivitàdi fotografo nel 1919 e raggiunse il suo apice fra la fine degli anni Venti ed il 1940.Parisio, personaggio eclettico, non si occupò mai di cronaca, ma rivendicò sempre il suo ruolo di artista, spaziando fra la sperimentazionefuturista, la ritrattistica e la paesaggistica. Anche quando fotografa per l’industria, egli continuamente cerca l’effetto di luce, l’inquadratura particolare,evitando sempre il banale.
Molto famoso all’epoca, Dopo la sua morte, il suo ricordo si è andato sempre di più affievolendo
fino a che, nel 1995, un gruppo di privati ha rilevato dal figlio Fabrizio quello che rimaneva del suo archivio – circa settantamila negativi di vario formato e supporto –, con il fine di rivalorizzarlo e renderlo fruibile.
Particolarmente interessanti i ritratti da lui eseguiti ad alcuni artisti –pittori, scultori, incisori –, quali Gemito, Irolli, De Corsi, Caprile, ed altri ancora che sarebbe lungo elencare. Egli ritrae gli Artisti nei loro
atelier, riuscendo a riprodurre la stessa atmosfera che quelli mettevano nelle loro opere.


Redazione Eolopress

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