POMPEI- Dopo i due crolli dei giorni scorsi a Pompei, la risposta del Governo stavolta non si è fatta attendere, e come annunciato domenica, oggi il Ministro Franceschini ha indetto un tavolo di lavoro urgente alle presenza del soprintendente di Pompei, Ercolano e Stabia, Massimo Osanna, il direttore generale delle antichità, Luigi Malnati, e il comandante Giovanni Nistri, direttore generale del Progetto Pompei, a cui sono aggiunto il vicedirettore della Grande Pompei Fabrizio Magani, trasferito a in Campania da Bray, dopo un passato trascorso in Abruzzo, il direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania, Gregorio Angelini; il capo dell’ufficio legislativo del Mibact, il consigliere Carpentieri; il capo di Gabinetto, D’Andrea e, in rappresentanza del segretario generale, l’architetto Di Francesco.
Che cosa ne è venuto fuori? Nove punti, che segnano una serie di decisioni sul futuro del sito. Prima di tutto l’avvio di tutte le procedure di “somma urgenza”, per la messa in sicurezza e il ripristino del sito, per cui si utilizzeranno 2 milioni di euro sui fondi ordinari della Soprintendenza, giusto per manutenzione ordinaria.
Sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea verrà inoltre pubblicato il bando per il Piano della conoscenza del valore di 8,2 milioni di euro; si passa poi all’accelerazione dell’esame delle proposte pervenute per la gara per la realizzazione del sistema informativo geografico di Pompei, che vale qualcosa come 500mila euro, e che servirà di base per la futura programmazione di tutti gli interventi di conservazione nell’area.
Tutto corretto si dirà, ma a quando qualcosa di tangibile? Si partirà dopo l’avvenuta consegna del cantiere, ai lavori di consolidamento idrogeologico delle Regiones III e IX, cioè quell’area della città attualmente non scavata vicina a quella interessata nel novembre 2010 dal crollo della Schola armaturarum. Poi si passerà all’individuazione delle 20 unità di personale della Pubblica Amministrazione destinate alla struttura del Direttore generale di progetto e di altre 10 unità di personale necessarie alla costituzione dell’Unità Grande Pompei che si occuperà del progetto strategico di recupero dell’intera zona Unesco che investe l’area vasta da Portici a Castellamare. Il nono e ultimo punto si auspica, invece, la sollecita definizione di una convenzione tra Mibact e Finmeccanica. Che cosa porterà questa sorta di joint venture? Metterà a disposizione servizi e tecnologie sperimentali di rilevamento satellitare volti a prevenire il rischio idrogeologico, migliorare l’ operatività degli addetti del sito, integrare il monitoraggio dello stato di conservazione e fornire smart app per coinvolgere i visitatori nella tempestiva segnalazione di situazioni potenzialmente critiche all’interno dell’area archeologica. Insomma, tutti saremo in qualche modo direttamente responsabili della salute del sito. L’accordo tra Finmeccanica e il Progetto Pompei potrebbe essere sottoscritto a giorni.
E poi ci sono altre due questioni burocratiche: da un lato il completamento delle procedure di nomina di Massimo Osanna che, da domani, prenderà servizio come Soprintendente e, stando ad una conversazione telefonica tra Franceschini e il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, si è rinnovato l’invito rapido per l’insediamento di quello che sarà il Cda della Soprintendenza speciale di Pompei, Ercolano e Stabia. Insomma, quello che traspare, più di ogni altra cosa, è che ci sia ancora di mezzo parecchia burocrazia, anche se forse i tempi saranno accorciati. Nel frattempo quello che ci si auspica in maniera decisamente concreta, è che le piogge abbandonino per un poco la Campania, e che null’altro venga danneggiato. In attesa di definizione di organi, statuti e anche fondi per iniziare un consolidamento non solo ordinario.
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